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La Cgil al congresso con due documenti contrapposti

La convention di Rimini si terrà dal 5 all’8 maggio 2010. La sintesi delle due mozioni: "I diritti e il lavoro oltre la crisi", presentata da Guglielmo Epifani, e "Per la Cgil che vogliamo", primo firmatario il leader dei bancari Domenico Moccia.

“I diritti e il lavoro oltre la crisi” e “Per la Cgil che vogliamo”, sono questi i due documenti con cui la Cgil si presenterà al sedicesimo congresso che si terrà a Rimini dal 5 all’8 maggio 2010. Il primo, proposto dal leader Guglielmo Epifani, affronta la crisi e lancia dieci proposte che vanno dalla riduzione delle tasse sul reddito da lavoro e pensione, alla riforma degli ammortizzatori sociali fino al blocco dei licenziamenti. L’altro, primo firmatario il segretario dei bancari Domenico Moccia e a seguire il segretario confederale Nicoletta Rocchi e i leader della Fiom, Gianni Rinaldini, e della Fp, Carlo Podda, chiede l’introduzione delle primarie nel mondo sindacale e ritiene indispensabile l’aumento delle pensioni più basse, oltre alla lotta alla precarizzazione e il ripristino della centralità del lavoro a tempo indeterminato.
 
I due documenti sono stati assunti dal direttivo di Corso Italia, che ha concluso cosi un primo round pre-congressuale con l’ok al regolamento e la calendarizzazione della convention, che sarà dedicata ai “Diritti e al lavoro oltre la crisi”. Ci sarà tempo fino al 20 di questo mese per presentare emendamenti o nuovi documenti. Toccherà poi al prossimo direttivo, convocato per il 23 novembre, aprire ufficialmente la stagione congressuale. “Sarebbe stato meglio un congresso unitario, perché le condizioni dei lavoratori richiedono di affrontare unitariamente questa stagione”, ha commentato Epifani, il cui mandato di segretario generale scadrà a settembre 2010. Il primo documento ha "larghissimo consenso", dice, nello specifico è stato firmato da 9/10 della segreteria confederale, da tutte e le categorie tranne 3 (Fp, Fiom e Fisac), da tutte le Camere del Lavoro tranne 3 e tutte le Federazioni regionali. La parola d’ordine del secondo documento è invece discontinuità: “La linea politica attuale - osserva il portavoce Moccia - è insufficiente per dare risposte. La crisi è strutturale e richiede un radicale cambio di passo”.
 
Ecco in sintesi i punti principali dei due documenti.
 
“I DIRITTI E IL LAVORO OLTRE LA CRISI” 1. Riaffermare un’idea condivisa della Repubblica Italiana e del suo atto fondativo: la Costituzione del 1948; 2. Rafforzare l’idea di democrazia come partecipazione attiva e consapevole, come autodeterminazione; 3. Costruire un "Progetto Paese" alternativo a quello in campo, in grado di affrontare la crisi e guidare il cambiamento. Le politiche per il Mezzogiorno sono parte essenziale del "Progetto"; 4. Ridurre le diseguaglianze; 5. Ricomporre la frattura tra giovani e futuro nel lavoro, nelle coperture previdenziali, nell’istruzione. Garantire che le future pensioni del sistema contributivo non siano inferiori al 60% dell’ultima retribuzione; 6. Unificare culturalmente, socialmente, sindacalmente il lavoro pubblico e quello privato; 7. Riformare gli ammortizzatori sociali. Rispondere ai precari ridando centralità al rapporto di lavoro a tempo indeterminato. Fermare i licenziamenti; 8. Ridurre la tassazione sul reddito da lavoro e da pensione, incrementando la lotta all’evasione ed elusione fiscale e tassando le rendite finanziarie e i grandi patrimoni. Portare la prima aliquota dell’Irpef al 20%, aumentare le detrazioni e riequilibrare attraverso fisco, contratti e contrattazione sociale per almeno due punti del Pil la distribuzione nazionale del reddito in favore di lavoratori e pensionati; 9. Riconquistare un nuovo modello di contrattazione. Praticare rigorosamente la democrazia di mandato e il voto dei lavoratori sugli accordi; 10. Riformare le modalità di ingresso, regolarizzare i migranti già in possesso dei requisiti e quelli che lavorano.
 
“PER LA CGIL CHE VOGLIAMO” 1. Redistribuzione ricchezza e la lotta alla disoccupazione le leve per uscire dalla crisi; 2. Un sistema contrattuale che non ponga vincoli alla possibilita’ dell’incremento delle retribuzioni reali nei contratti nazionali; 3. Lotta alla precarizzazione. Ripristinare la centralita’ del lavoro a tempo indeterminato; 4 Aumentare le pensioni piu’ basse; 5. La contrattazione a tutti i livelli, fondata sulla democrazia, deve essere la pratica prioritaria dell’organizzazione; 6. Rafforzare la funzione contrattuale e la capacità di iniziativa della Cgil; 7. Impegnare tutta la Cgil nell’avvio di una grande stagione di contrattazione di sito; 8. Avere Autonomia e indipendenza nella formazione delle decisioni e dei gruppi dirigenti; 9. Sperimentare forme e strumenti di coinvolgimento degli iscritti nella formazione dei gruppi dirigenti, che non escludano il ricorso alle primarie tra gli iscritti, individuando i correttivi che evitino rischi di plebiscitarismo; 10. Sperimentare strumenti più efficaci per far rispettare le norme antidiscriminatorie; 11. Valorizzare i giovani lavoratori impegnati nella Cgil; 12. Tutta l’azione sindacale dev’essere fondata sulla democrazia, cioè sul diritto delle lavoratrici e dei lavoratori a scegliere chi li rappresenta e a decidere con il voto segreto sulle piattaforme e sugli accordi; 13. Le lavoratrici ed i lavoratori migranti hanno diritto alla piena parità ed alla piena cittadinanza.

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