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L’opinione sullo shopping di Marchionne

Ormai da settimane leggiamo entusiastiche pagine sull’italico genio di Marchionne. Ma in cosa consiste l’operazione che si sta perfezionando in queste settimane?

Fiat acquisirà il 20% di Chrysler in cambio della propria tecnologia con l’opzione di acquisire quote successive, in caso di successo delle attività economiche future, fino ad arrivare al 51% dal 2013....vabbè fin qui lo abbiamo sentito in tutte le salse e, volendo, possiamo leggere dell’operazione in questione nelle pagine del documento fallimentare facilmente reperibile sul sito del New York Times.

Però curiosando fra le pagine del documento leggiamo anche che, pur essendo state invitate molte società all’acquisto di Chrysler, non si è registrata nessuna manifestazione di interesse a comprare (in due anni e mezzo!!!)...il conto economico deve aver evidentemente scoraggiato tutti i potenziali acquirenti...finchè si è fatto avanti Marchionne: è lecita a questo punto la domanda, si tratta di un affare?

Terminata l’operazione Chrysler, Marchionne ha mirato ad Opel (controllata da GM), alla casa svedese Saab, ed alle attività sudamericane di GM.

Come hanno osservato i tedeschi, però, Fiat non ha i marenghi per comprare OPEL per cui il progetto sarà portato a termine costituendo una nuova società (NEWCO) di cui il Gruppo torinese avrà una quota del 10%, il 30% sarà di proprietà di GM (toh!) ed il complemento a 100 verrà, probabilmente, quotato in borsa.



Ricapitolando GM vende ad una NEWCO (di cui sarà la controllante) Saab e Opel sperando di ottenere dai governi svedese e tedesco incentivi in cambio di una mitigazione delle eventuali ricadute occupazionali negative sui rispettivi territori...alla faccia del moral hazard!

Fiat di fatto venderà Chrysler a GM, scaricherà nella nuova società la propria attività industriale che si chiama Fiat Auto ed il prezzo sostenuto sarà soltanto una partecipazione di minoranza...rischio contenuto se si considera che i governi di Svezia, Germania ed Italia sborseranno sicuramente incentivi al business...

Quindi quello che ho capito è che tre società alla canna del gas si mettono insieme per cercare di sopravvivere, con la prospettiva di fiumi di denaro pubblico invece che riorganizzare i processi in maniera più efficiente e tagliare i rami morti; le sinergie industriali sono, a mio avviso, pressocchè nulle, i segmenti delle case in questione, ad esempio, in molti casi sono sovrapposti (come hanno osservato intelligentemente i sindacati tedeschi).

L’Italia avrà un colosso mondiale di cui sarà socio di minoranza...ma siamo sicuri che il mercato dell’auto oggi e soprattutto domani non sia un malinvestment e come tale vada trattato?

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