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 Home page > Attualità > Economia > L’impatto del salvataggio di AIG sul sistema bancario europeo

L’impatto del salvataggio di AIG sul sistema bancario europeo

Venerdì scorso mi ha colpito la lettura sul Financial Times di un articolo del Prof. Willem Buiter, nel quale si commentava del salvataggio, a carico del contribuente americano, del colosso assicurativo AIG: in particolare il Prof. analizzava la notizia secondo la quale la gran parte della quota di salvataggio servirebbe a coprire i derivati di tipo credit default swap (CDS) emessi dall’Istituto statunitense.

Nei contratti derivati denominati CDS il generico sottoscrittore di obbligazioni per X milioni di dollari, con durata di Z anni, emesse da una società Y con alto profilo di rischio (Emittente), copre il rischio di insolvenza del debitore acquistando un CDS dalla Banca Derivati per un importo nominale di X milioni di dollari, pagando a questa un premio (es. l’1% degli X milioni garantiti).

Se l’Emittente non è insolvente, allo scadere degli Z anni restituisce il valore dell’obbligazione al sottoscrittore il quale avrà sostenuto un costo (il premio) per aver assicurato il suo investimento, riducendo il rischio, attraverso l’acquisto del CDS (ovviamente tale costo avrà come effetto collaterale la riduzione del rendimento dell’investimento). Se l’Emittente è insolvente (Z-t) anni dopo la sottoscrizione del CDS, si interrompe il pagamento del premio e la Banca Derivati sarà obbligata a rimborsare al sottoscrittore la perdita di X milioni di dollari. Meno solida sarà l’Emittente più alto sarà chiaramente il premio richiesto dalla Banca Derivati.


Da un’osservazione un po’ più attenta del salvataggio di AIG, definito non a caso la "madre di tutti i salvataggi", ci si rende conto come sia interconnesso il sistema finanziario europeo con quello americano e del perchè di tanta tensione dei relativi mercati borsistici. Nell’articolo citato infatti leggiamo che AIG aveva venduto a molte banche europee CDS sui crediti alla clientela per oltre 300 miliardi di dollari: di fatto riducendo i requisiti di capitale imposti alle banche dalla normativa...oggi il contribuente americano paga e le banche europee (per il momento) respirano (WSJ).

Certo è che nessuno in questo momento vorrebbe essere "assicurato" da AIG e non vorrei essere nei panni degli amministratori delle banche europee che, per concedere prestiti oltre le proprie possibilità, hanno sottoscritto i CDS di cui sopra... per chi è dentro ai tecnicismi di bilancio consiglio di dare uno sguardo alla tabella di Gros e Micossi ricavata sui dati del Financial Times e che riporta il leverage ratio (Total Assets/equity) di ING, UBS, BNP Paribas etc...da notare che gli istituti di vigilanza mediamente riportano per le banche europee un valore di leverage intorno a 10!

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