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Immigrati: il cammino dell’integrazione

L’Occidente ha colonizzato il continente africano senza rispetto per la sua cultura, ne ha sfruttato e depredato le materie prime, uccidendo le possibilità di sviluppo. Le persone che oggi traversano il Canale di Sicilia provengono dalle nazioni che hanno subito l’imperialismo occidentale. Ma è anche vero che l’Italia non può farsi carico di tutti i problemi del pianeta.
 
Impariamo anche dalla storia recente: l’integrazione dell’Est europeo è risultata più complicata del previsto. Quindi se umanamente non si può che restare colpiti dalle tragedie vissute da quei disperati, l’Italia vive più che mai gli effetti negativi della crisi economica e non deve più essere considerata la terra promessa.

Tuttavia resto convinto che l’integrazione sia una strada percorribile, purché non sia invasiva e rispetti certi criteri di gradualità. Infatti la storia ci insegna che l’integrazione razziale richiede tempo e occorre moderazione e buon senso da parte dalla classe dirigente, evitando spropositi mediatici tesi unicamente a favorire gli interessi di partito. E nemmeno serve il buonismo che anzi, in certe occasioni, diventa pretesto illegittimo per episodi di razzismo.

 

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