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Il vertice della F.A.O.

Che cosa si fa per la fame nel mondo?

Si è tenuto in questi giorni, a Roma, il vertice della F.A.O. (Food and Agricolture Organization), l’organizzazione dell’O.N.U. che combatte la fame nel mondo.
 
Nel documento conclusivo, il Direttore Generale senegalese Jacques Diouf, che aveva in precedenza fatto uno sciopero della fame di 24 ore per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica su argomenti di così grande importanza, ha espresso la propria insoddisfazione per l’assenza dei leader dei maggiori Paesi. Dei partecipanti al G8 dell’Aquila era infatti presente solo il Presidente del Consiglio Berlusconi, con le veci di padrone di casa.
 
Ha partecipato al summit anche il Papa Benedetto XVI che, nel suo intervento, ha scosso l’Assemblea sottolineando che "nonostante la terra sia in grado di nutrire a sufficienza tutti i suoi abitanti", le persone che al mondo soffrono la fame hanno subito una "drammatica crescita". E questo dimostra come non vi sia alcuna relazione di "causa-effetto" tra la crescita della popolazione e la fame. I motivi sono da ricercarsi, secondo il Pontefice, nell’avidità e nell’egoismo degli uomini, nelle grandi speculazioni, nonchè in certe sovvenzioni sbagliate che perturbano gravemente il settore agricolo.
 
Il Segretario Generale dell’O.N.U. ha fatto presente che nel mondo muore un bambino ogni cinque secondi per mancanza di cibo, mentre il Direttore Diouf ha affermato con disappunto che i fondi stanziati sono insufficienti e che per combattere la fame di oltre un miliardo di persone occorrono almeno 44 miliardi di dollari l’anno.
 
Naturalmente l’Assemblea non ha potuto deliberare in proposito per l’assenza dei leader delle grandi potenze, come non ha potuto stabilire le modalità e le scadenze riguardanti il versamento dei 20 miliardi di dollari in tre anni, promessi e stanziati dal G8 al vertice dell’Aquila.
 
Il summit, quindi, si è concluso con grande delusione di tutti, anche per l’affermazione del Direttore Diouf che non si può escludere nei prossimi anni una nuova crisi alimentare, e che, a questo punto, l’obiettivo della F.A.O. di dimezzare il numero degli affamati entro il 2015 è pressochè sfumato.
 
Dall’Assemblea è comunque emerso un fenomeno importante, su cui le autorità internazionali dovrebbero riflettere. Si tratta del "land grabbing", cioè dell’accaparramento nei Paesi del sud, a scopo speculativo, di vaste dimensioni di terreno agricolo da parte di multinazionali straniere e di Fondi di investimento.
 
Sin qui la cronaca, riportata ampiamente dalla stampa di tutto il mondo.
 
Ma non sfuggono ai più le accuse e le critiche, più o meno velate da parte dell’uomo della strada, sulla gestione e operatività della F.A.O. e delle altre grandi organizzazioni internazionali che si interessano della fame nel mondo.
 
Vengono quasi tutte accusate di impiegare male le sovvenzioni, di sprecare e sperperare denaro pubblico con eserciti di impiegati e dirigenti strapagati, di effettuare investimenti discutibili.
 
Quasi uno sfregio alle migliaia di bambini che ogni giorno, nei Paesi poveri, muoiono di fame.

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.234) 19 novembre 2009 18:51

    Uno dei risultati più significativi del G8- realtà contro reality furono i 20 mld destinati alla FAO che il nostro Premier dichiarò di aver ottenuto. Parlando di risorse essenziali alla sopravvivenza umana suona come perfetta coerenza puntare ora alla privatizzazione della acqua in nome della libertà di mercato (taglio della spesa pubblica). Nel paese del Barbiere ed il Lupo i problemi si risolvono con il fai-da-te. Ancora una volta il messaggio è: arrangiatevi, se potete. (c’è di più => http://forum.wineuropa.it

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