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Il freddo gela l’Italia, Tremonti i Bot: sottozero i rendimenti dei Titoli di Stato!

Tornano nuovamente "sottozero" i rendimenti netti dei Bot trimestrali che all’asta di oggi toccano il minimo storico. I titoli trimestrali hanno toccato un rendimento lordo dello 0,368%, superando il precedente record negativo che lo aveva visto attestarsi allo 0,37% lo scorso 10 settembre. I rendimenti netti sono così scesi sotto lo zero, esattamente allo 0,08%.
 
Se continua di questo passo va a finire che dovremmo pagare noi lo Stato per avergli dato in prestito i nostri soldi! Questo è il para­dosso dei Bot, talmente bassi da non essere sufficienti a copri­re le commissioni dovute alle banche per acquistarli. Va be­ne il rischio zero e la liquidità intesa come bene rifugio, ma arrivare a pagare per investi­re è davvero troppo!
 
Eppure per la scadenza più breve, quella trimestrale, è davvero così. La discesa dei rendimenti, insomma, iniziata da tempo e arrivata ai livelli prossimi al­lo zero da due mesi a questa parte, è proseguita. Soltanto un anno fa i rendimenti netti dei Bot trimestrali e semestra­li viaggiavano intorno al 3,3%. C’era dunque ancora margine per «ammortizzare» le commissioni. All’asta di ie­ri, invece, ma solo nel caso dei titoli trimestrali, per la pri­ma volta nella storia si è veri­ficato il passaggio in negati­vo proprio a causa delle com­missioni.
 
Un evento che ha ri­sparmiato i titoli annuali. An­che in questo caso il rendi­mento è sceso ai minimi stori­ci, ma almeno è stato suffi­ciente (sia pure per poco) a sopportare le commissioni massime (pari in questo caso allo 0,3%). I Bot annuali, infat­ti, sono stati collocati a 99,35, il che ha comportato un rendi­mento dello 0,65% al netto della ritenuta fiscale e dello 0,35% applicando la commis­sione bancaria.
 
E’ importante tuttavia rilevare che ad acqui­stare i Bot sono ormai in gran­dissima maggioranza le teso­rerie delle banche, che parcheggiano in questo modo la loro liquidità. I privati rappre­sentano ormai una minoran­za. Destinata a ridursi ulteriormente se i rendimenti re­steranno così bassi. Ma provate un po’ voi - da semplici "cittadini-correntisti" - a chiedere un prestito alle banche... E’ tutt’altra musica, sono tutt’altri interessi!

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.143) 13 gennaio 2010 19:18

    Il debito pubblico ha superato quota 1800 miliardi. Berlusconi ci dice che ci sono ulteriori 8 miliardi di interessi da pagare. Ergo: "l’attuale situazione della crisi non permette nessuna riduzione delle imposte". Con un rendimento sottozero i risparmiatori (rimasti) sono i migliori finanziatori dello Stato. Siamo sicuri che non aumenterà l’imposizione fiscale? Intanto la CRISI-Atto secondo macina record di famiglie indebitate e nuovi disoccupati. (altro ancora => http://forum.wineuropa.it )

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