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Due scaglioni Irpef, ovvero, come diminuire le tasse ai redditi più alti

La proposta lanciata da Berlusconi di diminuire a 2 (23% e 33%) le aliquote Irpef nell’ambito della tanta, da sempre promessa, decantata riduzione delle tasse, lascia alquanto perplessi. Non tanto perché, probabilmente, come si dice da più parti, sarà l’ennesima promessa a fini elettorali (quest’anno ci sono le amministrative), ma perché la riduzione riguarderà in modo particolare i redditi medio alti/alti e in modo molto marginale, quasi nulla, i redditi bassi e medio bassi.
 
Già, di per se, la riduzione delle aliquote è contraria ai principi su cui si era basata la pratica delle tasse che attraverso l’Irpef voleva un’imposta progressiva che cresce in funzione di fasce di reditto prestabilite. Ossia non si applica uniformemente sul totale del reddito annuale bensì varia secondo scalini predeterminati e denominati per l’appunto scaglioni IRPEF. Così il reddito imponibile viene scomposto in tranche, non necessariamente proporzionali fra loro, a ognuno dei quali si applica una specifica tassazione denominata aliquota IRPEF. Le aliquote Irpef sono predeterminate e fissate per la durata dell’intero anno. In linea generale le aliquote Irpef possono variare di anno in anno in funzione di quanto indicato nella relativa legge finanziaria.
 
Gli scaglioni e le aliquote Irpef relative all’anno fiscale 2009
Scaglioni reddito 2009 Aliquota Irpef lordo
da 0 a 15.000 euro 23% 23% del reddito
da 15.000,01 a 28.000 euro 27% 3.450 + 27% sulla parte eccedente i 15.000 euro
da 28.000,01 a 55.000 euro 38% 6.960 + 38% sulla parte eccedente i 28.000 euro
da 55.000,01 a 75.000 euro 41% 17.220 + 41% sulla parte eccedente i 55.000 euro
oltre 75.000 euro 43% 25.420 + 43% sulla parte eccedente i 75.000 euro

Dalla tabella si può vedere che, per quanto riguarda i redditi medio bassi (da 0 a 28.000 €) avranno una diminuizione di tasse pari a: da 0 a 15.000€, zero (perché pagheranno sempre il 23% come prima), da 15.000,01 a 28.000€, avranno una riduzione di 4 punti su 13.000€. Un reddito di 28.000€ pagherà in meno €520,00 all’anno, 43 al mese. Questa cifra diminuisce con il diminuire del reddito fino ad azzerarsi sui 15.000,00 €.

Come si vede, i redditi medio bassi avranno un guadagno ridicolo, quelli bassi niente.
 
Però, più il reddito sale è ovvio che anche il guadagno aumenta.
 
Dunque, la riduzione delle aliquote non corrisponde alla riduzione delle tasse per la maggioranza degli italiani ma solo per i pochi che hanno redditi medio alti e alti.

I due scaglioni proposti vanno da zero a 100.000,00 e da 100,000,01 in sù. Ciò significa che chi guadagna 100.000,00 euro pagherà la stessa aliquota di chi ne guadagna 15.000,00 o meno.
 
Bella fregatura, no?

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.153) 14 gennaio 2010 11:17

    Sono d’accordo a metà, nel senso che in un mondo ideale tu avresti ragione, nel caso dell’Italia secondo me le cose stanno in modo un po’ diverso.

    Perchè la stragrande maggioranza delle tasse italiane proviene da quelli che tu definisci redditi "medio-alti" e di questa fetta maggioritaria la parte del leone è delle 15-28 e 28-55, dove ricadono praticamente tutti i lavoratori dipendenti (evasione prossima a zero). I grandi evasori invece ricadono quasi invariabilmente nella fascia 0-15, che giustamente contribuisce in bassissima percentuale alle entrate italiane.

    Fotografato questo dato di fatto... si può forse proporre di aumentare la tassazione alle 15-55 che 1) hanno evasioni prossima a zero e 2) contribuiscono per la maggioranza assoluta delle entrate totali ?

    PAOLO

  • Di pv21 (---.---.---.180) 14 gennaio 2010 12:49

    Inutile rompersi la testa. Il debito pubblico è salito sopra 1800 miliardi con un aggravio di ulteriori 8 miliardi di interessi da pagare. Il PIL è calato di almeno il 5% sul 2008. Fino a quando la crescita del debito pubblico non si fermerà e fino a quando il PIL non salirà sopra i valori del 2008 non c’è spazio per nessuna riforma tributaria. Intanto la "CRISI-Atto secondo" continua a macinare record di famiglie indebitate, imprese a rischio chiusura e nuovi disoccupati. (altro ancora => http://forum.wineuropa.it )

  • Di Renzo Riva (---.---.---.58) 14 gennaio 2010 22:55
    Renzo Riva
    ...e nessuno coglie l’empietà di questa sbandierata riforma fiscale.

    Stato ladro! Ladri di Stato! Stato ladro! Ladri di Stato! Stato ladro! Ladri di Stato! Stato ladro! Ladri di Stato! Stato ladro! Ladri di Stato! Stato ladro! Ladri di Stato! Stato ladro! Ladri di Stato! Stato ladro! Ladri di Stato! Stato ladro! Ladri di Stato! Stato ladro! Ladri di Stato! Stato ladro! Ladri di Stato! Stato ladro! Ladri di Stato! 

    Questo scrivevo il 12 Gennaio 2009.

    Licheri scrive:

    Si chiama progressiva perché l’aliquota aumenta con l’aumentare dell’imponibile. Se l’aliquota è unica non è progressiva.

     

    Con due aliquote si sono parati il culo dall’incostituzionalità.

    La vera fregatura per gli italiani è lo spostamento dal reddito a tassazione progessiva al consumo dove i percettori di minore reddito pagano la stessa IVA dei redditi dei MANDARINI CASTAIOLI; e nessuno coglie l’empietà di questa sbandierata riforma fiscale.

    Ad un popolo di coglioni si può propinare di tutto! Popolo di lemming.

    Mandi,

    Renzo Riva

    [email protected]

    349.3464656


    Aggiungo al commento di Paolo e di pv21 che a fine febbraio andranno in scadenza titoli di Stato di cui si dovranno pagare 38 miliardi di Euri d’interessi.

    Venerdì scorso telefonai a RPL e dissi che Berlusconi doveva finirla d’annunciare il calo della pressione fiscale che ormai ne avevo le pal(l)le eoliche gonfie e che erta ora di fare e non solo dire e far scrivere ca(ss)ate sui giornali.

    Oggi l’indietro tutta che ha confermato quando andava dicendo da tempo: sono quindici anni che sia Berlusconi che Prodi ci prendono per4 il culo con il calo delle tasse e invece anche il scemo del villaggio ha capito da tempo che le tasse sono e sempre solo aumentate.

    Oggi sono andato a fare da solo un passaggio di proprietà di una fiat uno del 1990 (-€ 14,62 per la vendita sul certificato di proprietà e € 254,38 al PRA); se mi fossi rivolto ad una agenzia il costo lievitava di altri € 80,00.

    Stato ladro! Ladri di Stato!

    In qualsiasi parte d’Europa si sarebbero spesi al massimo € 35,00.

    Stato ladro! Ladri di Stato! Stato ladro! Ladri di Stato! Stato ladro! Ladri di Stato! Stato ladro! Ladri di Stato! Stato ladro! Ladri di Stato! Stato ladro! Ladri di Stato! Stato ladro! Ladri di Stato! Stato ladro! Ladri di Stato! Stato ladro! Ladri di Stato! Stato ladro! Ladri di Stato! Stato ladro! Ladri di Stato! Stato ladro! Ladri di Stato! 

    ...e nessuno coglie l’empietà di questa sbandierata riforma fiscale.
  • Di (---.---.---.223) 16 gennaio 2010 12:16

    I governi liberali non hanno mai risparmiato le tasse al popolo,sicuramente ai
    loro sostenitori. La semplificazione delle aliquote è corretta quando chi guadagna
    100000 euro paghi di irpef lorda almeno 10 volte di più di chi ne guadagna 10000,
    allora si che si può applicare concretamente il dettato costituzionale riguardante la
    progressività delle imposte. Il resto sono tutte illusioni per fare ingrassare i furbi
    e gli evasori fiscali di cui purtroppo non riusciamo a farne a meno.
    Le parolacce non servono occorre solo più controllo democratico senza fare gli
    statalisti ad oltranza o impiantare dittature politiche.

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