• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Mondo > G8: cronaca di un giorno di silenzi a Piazza D’Armi

G8: cronaca di un giorno di silenzi a Piazza D’Armi

Un uomo solo. Ramingo, attraverso le macerie a ripassare le risposte a domande non ancora fatte mentre l’ospite straniero gli parla. Tanto non capisco. No, non lo capiscono: gli viene difficile parlare di figa, prendere in giro i comunisti, raccontare barzellette sui deçaparecidos volanti. Le foto per credere: lo eviteranno puntualmente per tutta la giornata. Alla Merkel è stato persino consigliato di non sostare troppo nei suoi paraggi, questioni di percentuali e gradimenti. Tra i grandi si scherza, l’atmosfera è di chi, a intermittenza, continua a vedersi spesso, quasi a rinsaldare un gruppo di presidenze piuttosto giovani (in un certo senso). E allora B. tace: male non fa. Incassa i convenevoli e spacciali per complimenti.

xxx

Il verbo di casa, Mediaset, l’ha lasciato lì dov’è: nel monzese. Lontani i tempi delle dirette dal Bigo di Genova, live from the red zone. Al 5 meglio lasciargli il da ridere: metti che ci scappa la domandina imbarazzante! No: all’informazione ci pensa il Minzo. E il Minzo confeziona un Tg1 onnivoro, prodigo di sorrisetti impliciti e pacche sulla spalla al gran lavoro. Edizioni volumetriche: il mattino s’apre con la comparazione fra il modello presidenziale (sembra sentire “preferibile e molto più logico”) a quello “italdemocratico”, poi raccontano di una giornata perfetta, delle borse della Rauti-Alemanno, del gelato delle piccole Obama. E giù, poi, a raccontarci di come Obama, quello vero, quello che conta, abbia fatto i complimenti alla leadership italiana. Che già, detto così, non vuol dire niente. Se poi ci si mette che le diceva con e per Napolitano (certo, anche questa fa ridere. Anche solo costituzionalmente: leader dalla grande moralità. Dechè? Annotazione, l’Unità titola: Obama, “Napolitano leader morale”. Che dice molto, ma della linea del giornale. Di tanto in tanto ridiamo pure dell’altra, volgare, sponda).

Catturaer



Continua la favola bella del cinegiornale. Domani tutti buoni, eh?, gara a chi offre la cena, le promesse a smettere di fumare si sprecano. Ricorda tanto la fine dell’anno, il G8. Propositi e a gennaio si vede. E a rotazione gennaio torna, ad infiacchire le speranze. Il dispiegamento di “TgChigi” è imponente: Susanna Petruni è la fiduciaria del verbo arcoriano. Al proferir parola in sala stampa del premierissimo è lei che deve accogliere, inchinandosi, e raccogliere (è nota esperta di cut-up: a qualcosa le sarà pur valso). E la farfallina la lascia a casa, visto mai. Ecco: mancano Micheal Jackson, Alberto Soldi e il filtro-scintillio sulla telecamera..perfetto!

bl

Infierisce imperterrito, il tg. “Divertente la rezione degli aquilani, gente tosta e dotata di senso dell’umorismo: accolgono Obama con lo striscione Yes we camp, che in tutto il mondo è già un tormentone.” Scaccia, l’autore del servizio, non s’è decisamente reso conto del fatto che i simpaticoni che reggono lo striscione non stanno fischiettando “Chiuahua”. Stanno esprimendo qualcosa di più, stanno dicendo che non ce la fanno. Stanno dicendo che sono stanchi di chiacchere e telecamere, che non reggono una vita cullata da tende roventi e promesse da bandiera. Sono incazzati neri, stremati all’agonia, e Scaccia lo sa. E si guarda bene dall’intervistarli. Il resto, Istituto luce.

Le domande non arrivano, B si sfazzoletta, sollevato, il volto. In conferenza si cimenta nell’arte che gli riesce meglio, su quella può contare: vendere. La finanza si ricostruisce una vagina, cercando la catarsi da Piazza Affari a Piazza D’Armi. E questo è: andare a trovare la nonna prima che muoia. Lo chiamano G8. Fellini ne avrebbe saputo trarre qualcosa di bello, l’atmosfera l’avrebbe ispirato. Ma quegli 8 non sono Fellini. Quest’anno c’era il pepe delle domande-hard, che oggi hanno latitato. Vedremo. Intanto la lettera di Riina o chicchessia di poco raccomandabile (comunque, pare, uno dei Corleonesi) a B. è stata pubblicata dall’Espresso (grande Gomez). L’avessero scritta su un tanga...

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares