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È il momento di investire nelle idee

 

Le tipiche reazioni protezionistiche, xenofobe e conservatrici che si hanno in tempi di magra non servono assolutamente a niente se non ad allungare la recessione stessa.

C’è stato il tempo per pensare e riflettere, ora è il momento di reagire e guardare al futuro. Proprio a quel futuro che una massa di vecchi immobilisti rischia di rovinare irreversibilmente alle nuove generazioni.

Dopo ogni crisi che si rispetti c’è una fase di proficuo e fruttuoso ricambio generazionale, fase che è iniziata in diversi paesi del primo mondo mentre l’Italia si mostra ancora refrattaria al cambiamento.

È questo il momento giusto per iniziare a schiodare dalle polverose poltrone del potere quelle mummie che da decenni tengono il timone della Nazione, portandola alla deriva.

Per uscire dalla spaventosa crisi che ancora non demorde è necessario puntare sulle idee delle nuove generazione, è questo il momento per sperimentare nuovi modelli di business, nuove forme di governo dove i cittadini siano più partecipi e nuove forme produttive dove il valore aggiunto della manodopera specializzata Italiana sia determinante e non sostituibile da manodopera low cost.

Solo dando spazio alle nuove generazioni, desiderose di riscattarsi e di migliorare le proprie condizioni di vita, si può sperare in una rapida fuoriuscita dalla crisi. L’Italia è una nazione troppo vecchia, troppo lenta e troppo burocratizzata. Ogni idea, ogni progetto viene stroncato sul nascere da una moltitudine di pratiche amministrative e ottemperanze burocratiche che spesso scoraggiano i giovani neoimprenditori fino a farli desistere del tutto.

Bisogna snellire le pratiche amministrative, semplificare la farraginosa macchina della pubblica amministrazione, svecchiare le posizioni dirigenziali, velocizzare il cuore produttivo della Nazione.

Forse non è un caso che proprio nel centenario del Futurismo si riproponga la necessità di dare una spinta propulsiva alla Nazione e di sbloccare quel turnover, elemento essenziale di ogni Paese sviluppato, che da decenni è bloccato in Italia.

Non è più sostenibile l’aberrazione tutta Italiana che per troppo tempo ha affossato le idee, i sogni, le speranze ed i progetti delle nuove generazioni sotto il maglio dell’obsolescenza delle decrepite classi dirigenti.

Cari vetusti immobilisti fatevi da parte e lasciate spazio ai giovani, tanto di sicuro non riusciranno a far peggio di voi. 

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