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Donadoni: "De Laurentiis non capisce molto di calcio". Comincia l’era Mazzarri

Ciao Ciao Donadoni. Esonerato l’ex tecnico del Livorno e della nazionale, che non le manda a dire e riferito a De Laurentiis dice: “Deve imparare tanto, è un vulcano che sa molto poco del nostro mondo. Gli ho detto che se mi facesse tre domande sul cinema io non saprei rispondere e lui altrettanto con me sul calcio”. Insomma un De Laurentis che non capisce di Calcio e un Marino che crede di aver lasciato a Napoli una grande squadra ma, dice l’ex allenatore del Napoli “non mi pare che sia arrivata gente da Barcellona o Real Madrid”.

 

La telenovela è finita e il Napoli si appresta a ripartire. Dopo la cavalcata vincente che l’ha portato dalla C alla A in quattro anni, grazie alla guida del troppo maltrattato (dai tifosi) Edy Reja, ecco che le prime nebbie hanno cominciato ad oscurare il cielo azzurro di Napoli.
 
Esonerato “a malincuore” l’allenatore goriziano da parte del vulcanico, mai termine fu più appropriato, De Laurentiis e Marino chiamarono sulla panchina del club azzurro il flemmatico Donadoni reduce dall’esonero nazionale. Il finale di campionato del Napoli fu tutt’altro che brillante (a parte la vittoria con l’Inter che diede un ultimo guizzo di interesse al campionato). Poi venne l’estate partenopea, più fredda dell’inverno nordico negli uffici e negli spogliatoi, in attesa di un salto di qualità che si sperava potesse portare il Napoli in Europa. Col senno di poi Donadoni, facendo pacatamente notare al Presidente che non capisce molto di calcio, ammette che la squadra, quell’Europa agognata, non la vale. Una squadra da metà classifica quindi, ecco quella che Marino ha costruito e Donadoni accettato in silenzio (“Vuoi un terzino sinistro? Compratelo!). Un silenzio durato fino ad oggi.
 
Marino. Uomo salvezza, tocco magico, fino agli inizi dell’anno passato e improvvisamente brocco, incompetente, arrogante, nel suo aver voluto riunire in sé le diverse cariche che in molti club sfamano più famiglie. Un amore, quello tra Marino e De Laurentiis incrinatosi per i fatti riguardanti Reja e acuitisi quest’estate durante il calciomercato, quando l’ex Dg del Napoli non è stato in grado di vendere molti dei doppioni che il Napoli aveva accumulato negli anni, tranne sbagliare completamente (o almeno, così sembra fino ad oggi) un paio di prestiti: Mannini e Blasi su tutti. La Sampdoria si è ritrovata un uomo gol e il Palermo un mastino da centrocampo (che dovrebbe cercare di prendere meno ammonizioni). Ricordiamo ancora la presentazione di Russotto, giovane speranza con pochi scampoli di partita giocati.
 
 
Ciao ciao Marino e ciao ciao Donadoni, che la prende con filosofia fino a un certo punto.
 
Benvenuti Mazzarri, tecnico capace di far tornare grande la Sampdoria e Cassano (riuscirà a rendere costante Lavezzi?), Montali, prestato al calcio dalla pallavolo e Bigon jr, nome che riporta al Napoli dolci ricordi.
 
Toccherà a loro prendere in mano le redini di una squadra e di una città che vive molto di ricordi (ah! Maradona!) e che in questi ultimi anni ha esultato soprattutto per delle promozioni, più che per veri e propri titoli. Toccherà a loro portare il Napoli in Europa e tra le grandi d’Italia, dove meriterebbe di stare. Chissà che Mazzarri (che ha un anno e mezzo di contratto) non riuscirà a eguagliare il record di panchine di Reja: vorrebbe dire tanto e glielo auguriamo.

Credits Foto: Napoli Calcio

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