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Dinanzi al sacro volto sanguinante del Cavaliere, Dio, ti chiedo perdono

Come previsto, l’icona del volto sanguinante del Cavaliere è diventata la nuova Sindone che chiama a ravvedimento quanti hanno fomentato l’odio verso il Presidente del Consiglio, diventando messaggeri di pace, fautori di concordia, e sostenitori del partito del Popolo delle libertà, che d’ora in poi sarà chiamato Partito della pace e dell’amore.

L’onorevole Chiquita in Parlamento ha presentato una lista di proscrizione ed ha praticamente dato il via alla battaglia di sterminio della libera informazione, quella dei pochi giornali e giornalisti ancora indipendenti e quella che riesce ancora a collegare chi si esprime liberamente nel web dimostrando anche di rendersi visibile nelle piazze.

Mentre l’icona sanguinante del santo volto del Cavaliere raccoglie nuovi devoti alla sua causa di perseguitato, nelle fila della finta opposizione, che ha sempre adoperato la pratica dell’inciucio, già i soliti fremono per salvare dal clima di odio - e dai processi - il martire dell’amore.

Quale opera pù benemerita di questa: salvare dall’odio degli psicopatici - ce ne sono a migliaia in Italia - il Presidente del Consiglio e dargli piena autorità, completa libertà nel suo programma politico, riconoscendo, nella soffenza inflittagli, il segno che, fin dall’inizio della sua discesa in campo, egli si è sempre adoperato per il bene comune, animato da sentimenti di pace e di amore per tutti gli italiani, si è consumato dalle sette del mattino alle due di notte di ogni giorno per rendere concreta l’uguaglianza di tutti dinanzi alla legge, il diritto di tutti al lavoro, alla libera informazione, per dare credibilità alle istituzioni, rispettare l’opera del Parlamento, non dare spazio ai fautori di eversione, separazione, ai fomentatori di discriminazione e razzismo, di omofobia e xenofobia.

Oh, come nella contemplazione del sacro volto intriso di sangue, tutti riconosciamo le nostre colpe, di non avere compreso come Dio ci aveva dato un nuovo salvatore, un nuovo messia, di non avere capito che dietro le sue battute volgari, le sue barzellette oscene, i suoi gesti triviali, le sue pantomine, il portarsi a letto prostitute, il mettere a capo dei suoi giornali killer seriali di personaggi scomodi, il darsi alla bella vita in villa Certosa contornandosi di minorenni allietate dal sacro suono della cetra di Apicella, fare eleggere avvenenti e compiacenti fanciulle inserendole in liste prefabbricate... dietro tutto questo si celava un messaggio divino di un uomo pronto a donare il suo sangue per il riscatto dell’umano genere.

Perdono Signore, per non avere difeso il santo cavaliere dalla persecuzione dei giudici, perdono per non averlo sottratto all’odio di Travaglio e di Di Pietro, perdono per avere riso di lui nella trasmissione Anno Zero di Santoro, perdono per avere cercato nei giornali notizie che lo mettevano in cattiva luce, che facevano verità attorno ai sui processi, alle sue truffe, alle sue corruzioni, alle sue evasioni fiscali, alla compravendita di giudici e senatori... Perdono Signore, potrai Signore mai perdonarmi di cotanto oltraggio?

Espierò il mio peccato. Voglio condividere la sorte dell’impenitente Travaglio, dell’irriducibile testimone della libertà di informare ed essere informati.

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