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Dal pianeta carceri, negli Usa e in Italia

 

Nella risposta di Sergio Romano ad un lettore, titolata “Le carceri sovraffollate e le pene alternative” e apparsa sul “Corriere della Sera” di venerdì 25 settembre 2009, si legge che negli Usa vi sono 2.000.000 di detenuti su 300 milioni di abitanti, mentre la realtà carceraria italiana è di 64.000 presenze (purtroppo, contro solo 40.000 posti regolamentari).
 
A parte la triste, delicata e pericolosa realtà del cosiddetto sovraffollamento, mi è venuto spontaneo di soffermarmi sul rapporto detenuti/abitanti, che, nella grande nazione americana, è pari al 6,66 per mille, rispetto all’1,07 per mille con riferimento al nostro Paese, che, come è noto, ha una popolazione di circa 60 milioni. 

La differenza fra le due correlazioni sembra abnorme e, forse, varrebbe la pena di aggiungere qualche commento e/o approfondimento in merito.

Tenendo presente l’incidenza degli stranieri detenuti (da noi, ammontano a più di 20.000 su 64.000), quali possono essere le più indicative implicazioni - di ordine sociale, giuridico, politico - che danno luogo, relativamente agli Usa e all’Italia, ai rispettivi 6,66 e 1,07 per mille?

Grazie dell’attenzione.
 

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