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Commissariata la Gelmini: verso la sfiducia, la seconda della sua carriera politica

Il ministro Gelmini è stata commissariata dal TAR che ha annullato il suo provvedimento sulle graduataorie dei precari della scuola.

Dopo una carriera all’ombra della mediocrità della furbizia ed alla faccia del merito che tanto sbandiera, l’epilogo non poteva essere diverso...

Dopo aver fatto il ginnasio al liceo Manin di Cremona ed avere iniziato il triennio del liceo al Bagatta di Desenzano, è arrivata per motivi misteriosi a novembre al liceo privato confessionale "Arici" dove il suo professore di Greco e Latino Gian Enrico Manzonila la considerava un pezzo di legno con poco talento ma con molta volontà anche se a stento non arrivava al 6. Gli effetti si videro dopo: è l’unico ministro della pubblica istruzione che si sia segnalata in breve tempo prima con "l’egìda" (con l’accento sulla ì;), e quindi con un fantastico pistolotto "sui carceri minorili".

Si butta in politica con Forza Italia e viene eletta alle amministrative ricoprendo poi la carica di presidente del consiglio del comune di Desenzano del Garda fino al 2000, anno in cui fu sfiduciata per incapacità e inoperosità.


Laureata in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Brescia e specializzata in diritto amministrativo, ha superato l’esame di Stato per la professione di avvocato presso la Corte d’Appello di Reggio Calabria nel 2002, dopo aver svolto il primo anno di praticantato a Brescia e il secondo nella stessa città di Reggio Calabria. Come pochi sanno questa è una furba trovata molto in voga in Italia per evitare le dure selezioni sul merito, quelle che lei oggi auspica con determinazione e faccia di bronzo. Ci si iscrive con false residenze in posti dove l’esame si supera al 95% così anche gli inetti riescono a fare gli avvocati truffando i più bravi ed onesti che fanno gli esami di stato nella loro residenza dove gli esami sono duri e hanno un tasso di superamento del 25 %.

La carriera politica all’ombra della potente lobby dei cacciatori bresciani, con amicizie “pericolose “ come quella di Alberto Albertini, reperto democristiano della sua Brescia, già al Cnr, personaggio passato attraverso molte grane giudiziarie. Tenta di vivere in simbiosi, quando possibile, con l’Opus Dei e con Formigoni.

Il suo ruolo odierno è di esecutrice dei tagli, niente più. Esegue come un soldatino mascherando da riforma un sistema di tagli indifferenziato, foriero di un regresso senza precedenti nel mondo dell’istruzione del nostro paese. Alla fine però si sono accorti tutti del tipo di riforma e la stessa Gelmini ha dovuto ammettere che il decreto comporta 7,8 miliardi di euro di tagli alla Scuola. Ormai solo tra i fedelissimi chiamano ancora “riforma” quello che in realtà si è rivelato un vero e proprio colpo di scure all’istruzione scolastica. Gli ultimi fatti sono sotto gli occhi di tutti: approfitta dell’agosto scorso per cancellare con un tratto di riga 40.000 precari, si becca continue manifestazioni e NO GELMINI DAYS ed ora la sentenza del TAR che la commissaria sulla graduatoria dei precari ([ascuoladibugie.blogosfere.it] In qualsiasi paese normale avrebbe dovuto rassegare le dimissioni, ma dove la trovano un altro soldatino che esegue gli ordini senza far domande?

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