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Al nuovo segretario del Partito Democratico

Domenica 25 ottobre si terranno le primarie del Partito Democratico, migliaia di elettori si recheranno alle urne per eleggere il principale rappresentante del principale partito di opposizione parlamentare.

Al nuovo segretario del Partito Democratico, quale esso sia, noi chiediamo di dar vita finalmente ad una forza politica che sia non soltanto di opposizione, ma anche di governo, che non si perda e non venga imbrigliata dal presunto antiberlusconismo, ma che cerchi di capire le ragioni vere per le quali gli elettori alle ultime consultazioni elettorali hanno deciso di affidare la guida del Paese ad un uomo pluri-indagato, e non ancora pluri-pregiudicato.

Dopo la lunga "era glaciale" quinquiennale del Cavaliere, dal 2001 al 2006, la vittoria elettorale dell’Ulivo di Romano Prodi ha, seppur per un solo istante, riacceso una speranza nei cuori e nelle menti dei tanti i quali si professano di sinistra.

Per un momento ci è sembrato di uscire da un incubo fatto di retotica antistatalista, di ipocrisia e di demagogia, alimentata, con poche eccezioni, dalla struttura mediatica nazionale guidata da un solo uomo.

Abbiamo in quegli anni assistito ad epurazioni di giornalisti e di quanti non hanno voluto piegarsi al "pensiero unico", abbiamo assistito al tentativo di distruggere i "Principi Fondamentali" della nostra Carta Costituzionale, abbiamo assistito al crescente conflitto politico e sindacale che ha visto sullo sfondo l’accrescersi della miseria economica, culturale e sociale arrivando al midollo stesso dello spirito italico.

Dopo quei cinque ininterrotti anni di gelo in cui sembrava che il Paese si fosse fermato, e con esso si fosse fermato il senso critico se non addirittura fosse svanita la forza del confronto e della lotta, oggi assistiamo impietriti al ripetersi della stessa identica storia, se non addirittura più cruenta.

Assistiamo ad un drammatico attacco alla struttura istituzionale complessiva, al tentativo di delegittimazione degli organismi costituzionali di garanzia, all’invocazione della legittimazione popolare quale requisito primo e indispensabile per l’attribuzione dei poteri necessari alla definizione delle scelte strategiche vincolanti per l’intera comunità nazionale.



Gli stessi organismi internazionali e sovranazionali guardano al sistema Italia, e a noi stessi che ne facciamo parte, con una certa curiosità, che si trasforma presto in anomalia e disprezzo.

La retorica berlusconiana, con il suo abuso dello stesso linguaggio, non attecchisce all’estero, soprattutto con l’intensificarsi di sproloqui nei confronti dei tanti che tentano di allertarci in merito ad una reazione golpista del costituendo regime dittatoriale dinnanzi ai pochi che hanno il coraggio di denunciare il malaffare ed il sistema di diffusa corruzione politica e imprenditoriale.

Con la vittoria elettorale personale del professor Romano Prodi, dicevo, si era riaccesa una speranza, durata però troppo poco a causa del gioco politico delle poltrone e dell’insistere dell’avvio di procedimenti giudiziari che hanno visto coinvolti esponenti di primo piano del governo di centro-sinistra, come nel caso dell’ex ministro Guardasigilli Clemente Mastella, subito arruolato tra le fila pidielline ed eletto al Parlamento Europeo.

Quando sembra che il fondo sia stato toccato, ecco che noi italiani siamo capaci di continuare a raschiare per sprofondare sempre di più. Oggi ci ritroviamo con un Presidente del Consiglio che in tutti i modi cerca di rappresentarsi come la diretta espressione dell’italiano medio, se non con le sue virtù certamente con tutti i suoi difetti.

L’immedesimazione riesce quanto più si attacca il Presidente della Repubblica pittosto che la Corte Costituzionale ovvero l’opposizione; il tutto in un processo di negazione della realtà creata essa stessa artificiosamente da pseudo-statisti o da pseudo-voci super partes.

Al nuovo segretario del Partito Democratico chiediamo di non doverci vergognare ogni volta che siamo costretti a scrivere le parole "Presidente del Consiglio" e al contempo pensare che quella carica è occupata da Silvio Berlusconi.

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.147) 19 ottobre 2009 12:25

    Cosa chiedere? Di ascoltare Le voci dentro l’eclissi di uomini esempio di rettitudine, rigore, coerenza, senso di responsabilità ed impegno civile. La "questione morale" ha molte ragioni di essere reinterpretata. Di trovare la voce del partito (l’unica voce) su temi etico-civili che investono il rapporto Autodeterminazione e collettività oppure la Medicina e dignità umana. Questa è una buona base di partenza per costruire una alternativa concreta e visibile. Altrimenti La "febbre del Tribuno cercherà di imporre (a tutti) le proprie regole e debolezze. Altrimenti il cinismo individuale prevarrà sull’interesse collettivo. Altrimenti la storia de Il Barbiere ed il lupo diventerà una reale prospettiva per un consenso che è figlio della paura. (se cerchi ... => http://forum.wineuropa.it 

  • Di (---.---.---.148) 23 ottobre 2009 19:24

    Ma pppper favore!

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