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Troppa attesa per la ripresa

Fino a quando saliranno i mercati, sarà passata la bufera. Gli unici a sperarlo sono i banchieri mondiali, che incapaci di dare regole serie alla Borsa continuano a nascondre la testa sotto la sabbia. Invano il Presidente Obama ha tentato di dare regole che normalizzassero i flussi di scambio dei mercati telematici americani e di tutto il mondo. Il tentativo è tragicamente fallito perchè questa ripresa appare finta ed irreale, non legata ad una effetiva ripresa economica. Non ci può essere una svolta economica senza una rivalutazione del comparto obbligazionario, che appare inchiodato a tassi irreali. Il secondo problema sono gli scambi azionari troppo bassi.


Infatti i grandi compratori (i fondi pensione) in queste fasi di mercato tendono ad accumulare azioni, il che non si verifica oggi. Il mondo economico è stato diviso in due parti: la Cina, locomotiva produttrice del mondo, e l’America, consumarice dei beni per eccellenza. Tuttavia il mercato non può più accettare una divisione in compartimenti stagni, si devono introdurre regole che non consentano la diffusione di prodotti borsistici complicati. Gli attuali apparenti profitti delle banche appaiono drogati dagli interventi erogati dagli Stati nazionali.

La lezione non sembra essere stata compresa dalle banche, che continuano ad utilizzare l’eccesso di leva, disponendo di capitali troppo esigui per il numero dei prodotti venduti. Per evitare un nuovo crollo anche i consumatori devono avere la capacità di ritornare ad una sana economia del consumo, non drogata dal prestito facile o dal miraggio "Mi compro tutto, tanto è a tasso zero". Nella prossima settimana si gioca una partita troppa importante; quella di chiedere a gran voce trasparenza e regole, grazie alle quali si può tentare di salvare una economia, che troppo frettolosamente è stata considerata già in ripresa.

Commenti all'articolo

  • Di sganapino (---.---.---.247) 16 settembre 2009 18:17

    La ripresa delle imprese in Italia è difficile per le seguenti ragioni:
    1) I prodotti del lusso, moda e gioielli, hanno meno appeal anche presso i paesi ricchi
    2) Altri prodotti, come le automobili, si vendono solo con aiuti governativi (rottamazione), terminati i quali le fabbriche debbono ridurre i margini all’osso se vogliono tenere i mercati
    3) Finchè c’è la crisi tutti rimandano gli acquisti importanti ed anche quelli minori (dentista-carrozzaio-imbianchino)
    4) Tutto il meccanismo nascita-matrimonio-figlio-morte ha molto rallentato ed i giovani pensano più a bere che "a messtere su famiglia".
    5) Le banche fanno fatica ad investire nelle aziende perchè molte hanno bilanci in perdita oppure producono oggetti di cui si può fare a meno.

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.140) 17 settembre 2009 11:00
    Damiano Mazzotti

    Infatti... Nessuna sembra più interessato a correre i rischi e i vantaggi di investire in ricerca e futuro...

    Questo perchè in ITalia il 99 per cento dei soldi e del potere è nelle loro mani...

    I vecchi non hanno molto futuro e pensano solo al loro presente pieno di soldi e si porteranno quest’Italia nella tomba insieme a loro...

    Poi forse si vedrà qualcosa di nuovo... E i più giovani staranno a guardare essendo abituati a guardare tv e cinema

  • Di scozia (---.---.---.84) 18 settembre 2009 07:36

    Ci sono delle parole da ODIARE come Attesa .Attendere non vuol dire niente ,in realta’ noi non mostriamo piu’ interesse per il nostro futuro .Chiedere che la borsa di tutto il mondo continui cosi’ è folle nascondere la testa sotto la sabbia fa aumentare il danno .Le persone che fino a pochi anni fa gestivano il Banco devono oggi trovare soluzioni questo vuol dire non avere il coraggio di vedere la realta’ .Le soluzioni vanno condivise con i risparmiatori che sono gli unici ad avere questo potere

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