• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Economia > Tremonti chiede il silenzio non avendo niente da dire

Tremonti chiede il silenzio non avendo niente da dire

La situazione è tragica e pure seria. L’andamento dell’economia mondiale non promette niente di buono e arrivano i dati sulla salute dell’economia italiana, che sono molto peggiori degli ottimismi con i quali erano stati decorati dai noti furboni. Tremonti nega che esista un problema di disoccupazione, dicendo che il dato è falsato da come fanno i sondaggi e poi chiede il silenzio ("Non è una censura) fino a settembre. Troppe informazioni, dice, frastornano le famiglie e gli operatori, generano sconcerto, bisogna resistere alla crisi anche psicologicamente.

Notevole, ma inutile, se anche l’ometto riuscisse ad arrivare a settembre troverebbe la stessa situazione resa più urgente da due mesi di vacanza generale, i dati saranno peggiori, le entrate continueranno a diminuire e non si capisce proprio che beneficio potrebbe trarne il paese, nemmeno gli happy few si godrebbero comunque le vacanze, sapendo che li attende forse il primo vero autunno caldo da decenni.

La realtà e che alle grosse difficoltà politiche di Berlusconi si assomma il problema di un governo che ha fatto della concentrazione della ricchezza la sua bandiera e che ora resiste all’idea di allargare i cordoni della borsa per soccorrere le vittime della crisi. L’annuncio della terza volta della Legge Tremonti, la detassazione degli utili reinvestiti è la testimonianza di una coazione a ripetere davvero imbarazzante, niente come le due precedenti versioni ha spinto al proliferare di capannoni, che ora giacciono inutilizzati e svalutati proprio per l’inflazione costruttiva degli anni scorsi. Dare soldi per i capannoni e bonus per le scuole private non sembrano proprio dei gran provvedimenti anti-crisi, ancora di meno se a Settembre le scuole finiranno commissariate per i debiti e l’offerta formativa tracollerà per effetto dei tagli della riforma-massacro di Tremonti & Gelmini.

Silenzio anche sulla relazione della Corte dei Conti, che segnala 50 miliardi di danno dalla corruzione nella Pubblica mministrazione e non solleva la minima dichiarazione da parte della politica, anche i 100 miliardi di evasione non ecciteranno nessuno. Un governo che agita il pugno di ferro contro i nomadi ladroni e contro i fannulloni, ma che tace su corrotti ed evasori, ci sarà un perché, ma non è un bel vedere, soprattutto notando che le opposizioni seguono compatte. A parte la figura da peracottari nell’essere ampiamente il paese più corrotto tra le grandi democrazie occidentali, il danno sociale eccede grandemente quello economico e la corruzione (soprattutto morale) si pone come la principale palla al piede di qualsiasi evoluzione positiva.

Silenzio... una curiosa richiesta da parte del governo del grande comunicatore, ormai impegnato allo spasimo in una vasta operazione di censura, dalle pressioni sui giornali esteri attraverso le nostre ambasciate (vergogna) fino a Tremonti è tutto una scagliarsi contro le critiche dicendo che sono illegittime e spesso criminali o che nel caso contrario fanno male a tutti.

C’è però una buona notizia, a settembre si potrà fare casino, sempre che ci sia ancora un governo contro il quale protestare.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares