Tramonto su Copenaghen
Mentre l’ultimo giorno del caotico vertice di Copenaghen lascia il mondo col fiato sospeso, nella speranza di un accordo in extremis, un nuovo avvertimento sottolinea l’urgenza di un’inversione di rotta: un recente studio promosso dalla Air Pollution Climate Secretariat e dal Taiga Rescue Network avverte che le foreste boreali rischiano a breve di essere tagliate fuori dalla crescita delle temperature globali. Ossia, un’altra valanga di emissioni in atmosfera.
E’ il caso delle foreste boreali, che custodiscono un terzo del carbonio sequestrato dalle foreste in tutto il mondo. Queste foreste sembrano ormai condannate. Infatti la lentezza vegetativa che caratterizza gli ecosistemi boreali, impedirà loro di seguire lo spostamento delle fasce climatiche e comunque in breve potrebbero non avere più un luogo in cui migrare.
Secondo gli autori di Boreal Forest and Climate Change, alle foreste boreali non resterà che morire. Molte di queste foreste si trovano in aree remote, ancora lontane dallo sfruttamento forestale, ma gli effetti del cambiamento climatico arriveranno ovunque. E il carbonio custodito rischia di tornare rapidamente in atmosfera, alimentando ulteriormente questo circolo vizioso.
Insomma, non resta che sperare nel rush finale. Ma il margine non è ampio. La credibilità del vertice è minata dalla mancanza di trasparenza, dai vertici paralleli, dall’espulsione della società civile, dalla brutale repressione delle proteste e soprattutto dalla palese mancanza di volontà politica dei paesi che emettono più gas serra.
Fonte: Salva le Foreste
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