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Science for peace Generation: la cultura della pace per un futuro migliore

“Science for peace Generation” è un movimento che nasce per aiutare e salvaguardare i giovani di domani, perché non cedano alla violenza e si assumano responsabilmente il compito di mantenere e diffondere la pace.
Perché la violenza genera violenza, la guerra provoca morti e distruzioni.

Quest’anno la Convenzione dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (promulgata e promossa dall’ Organizzazione delle Nazione Unite), ha compiuto venti anni. Tale convenzione è uno strumento giuridico vincolante per gli Stati che la ratificano. L’Italia ha ratificato la Convenzione il 27 maggio 1991 con la legge n. 176 e a tutt’oggi 193 Stati (un record nella storia dei trattati sui diritti umani) sono parte attiva e partecipante della Convenzione. La Convenzione Onu dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza rappresenta lo strumento normativo internazionale più importante e completo in materia di promozione e tutela dei bambini, contemplando l’intera gamma dei diritti e delle libertà attribuiti anche agli adulti (diritti civili, politici, sociali, economici, culturali). Infatti i dieci diritti fondamentali esposti e sostenuti dai paesi membri sono: uguaglianza, identità, protezione, partecipazione, disabilità, salute, nutrizione e cure personali, istruzione, minoranze, gioco e tempo libero. Nonostante la validità dei temi presentati e sostenuti dall’Onu in merito all’infanzia e l’adolescenza, l’attuale situazione sociale mondiale è composta da situazioni difficili e molte volte ai limiti della sopravvivenza. Il recente rapporto Unicef sulle carenze alimentari dell’infanzia nel mondo “Tracking Progress On Child and Maternal Nutrition”, indica che la denutrizione contribuisce a determinare più di un terzo del totale dei decessi dei bambini sotto i cinque anni.

Proprio a causa di questi dati, in occasione dell’anniversario della Convenzione dei diritti e dell’infanzia, è nato il progetto “Science for peace Generation”, un movimento nato grazie all’idea della Clinica Mangiagalli, per sancire un patto di rispetto ed assistenza verso i più deboli e sopratutto la diffusione della scienza come risorsa comune.

I principali obiettivi di questo movimento sono la diffusione della cultura di pace e la riduzione delle spese militari. Attraverso la comprensione e la divulgazione della cultura della pace, sarebbe possibile inserire programmi e corsi di insegnamento di educazione alla pace nelle scuole, sostenere i movimenti ecumenici interreligiosi e sopratutto fare un appello alla Banche Centrali perché verifichino l’applicazione di un codice etico nel mondo bancario per rendere trasparenti i finanziamenti alle aziende che producono armi per ridurli progressivamente. Ma sopratutto bisognerebbe istituire un’Associazione permanente di paesi per la pace, riconosciuta a livello internazionale e che abbia nel suo interno una voce di spesa per gli armamenti inferiore all’1% del proprio PIL. Inoltre, chiedendo ai governi europei una progressiva riduzione delle spese militari, sarebbe possibile destinare le risorse recuperate alle urgenze sociali ed ai progetti di cooperazione e sviluppo. Infatti tali risorse potrebbero confluire in un unico fondo comune che sotto il diretto controllo dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, devolverà sostegni finanziari alle Nazioni che opereranno e perseguiranno il disarmi o smilitarizzazione progressiva. Tutto ciò servirebbe per migliorare la qualità della vita di molti paesi e popolazioni che quotidianamente si trovano loro malgrado a fare i conti con mine antiuomo invisibili, bombardamenti ecc. Inserire il disarmo come priorità nella politica internazionale e creare un gruppo di studio europeo (formato da politici, scrittori, giornalisti, uomini di cultura e potere) potrebbe migliorare il futuro delle nuove generazioni, perché i bambini di oggi sono gli adulti di domani.

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