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Scandalo all’Università di Nizza: Ceausescu conserva la sua laurea honoris causa

Il Presidente dell’Ente universitario della "Capitale della Costa Azzurra", Albert Marruani ha confermato che lo statuto vieta la cancellazione della laurea "honoris causa".

Come rivela il giornale francese L’Express, a vent’anni dalla rivoluzione romena il tiranno comunista Nicolae Ceausescu figura ancora nell’albo d’oro dei suoi laureati “honoris causa”.
 
La laurea al satrapo di Bucarest, a capo di uno dei peggiori regimi comunisti che l’Europa abbia mai conosciuto, fu conferita nel lontano 1975, cioè trentacinque anni fa, quando l’ex contadino semi-analfabeta delle pianure danubiane, assurto alla fine degli anni sessanta alla guida del paese ora neo-comunitario, era considerato da tutto l’Occidente il ribelle che osava tenere testa a Mosca e per questo semplice fatto era ovunque, a Roma come a Parigi o Bonn, riverito ed ossequiato.
 
In realtà Nicolae Ceausescu era un personaggio complesso che grazie alle grandi ricchezze minerarie della Romania, ivi compreso il petrolio, segnò quel decennio, negli anni settanta, ancora ricordato nel suo paese come “l’età dell’oro”: i romeni avevano un tenore di vita superiore a quello degli altri popoli soggetti alle dittature filo-sovietiche e le limitazioni all’esercizio delle libertà individuali, per chi apparteneva alla maggioranza etnica romena ed alla confessione religiosa ortodossa, non erano poi così stringenti come altrove. In questo periodo il dittatore romeno, quindi, veniva guardato con simpatia dall’Occidente e dal Segretario di Stato americano Kissinger giacché considerato come una spina nel fianco dei sovietici di Mosca. A quel periodo risale il riconoscimento nizzardo.
 
Causescu però nascondeva una mente malata e, subito dopo il disastroso terremoto di Bucarest del 1977, cambiò completamente registro piccandosi altresì di annullare in pochi anni il debito estero della Romania, impresa in cui riuscì affamando il suo popolo, costringendo altresì le donne sue connazionali a gravidanze indesiderate perché riteneva che un gran numero di giovani aumentasse la forza dell’esercito della sua nazione. Il resto è cosa nota: la dittatura romena divenne la più sanguinosa ed odiata tra tutte quelle del Patto di Varsavia tanto che fu rovesciata in un bagno di sangue nel Dicembre del 1989 ed il dittatore fu ucciso nel giorno di Natale di quell’anno.
 
Tutte le onorificenze conferitegli, insieme alla truce ed analfabeta moglie Elena,compagna di patibolo, nel corso degli anni in patria ed all’estero vennero ovviamente ritirate per ignominia. Rimase a memoria dei posteri solamente quella conferitagli dall’Università “de La Mediterranée” di Nizza ed oggi a denunciare il fatto che nessuno qui in Costa Azzurra abbia mai pensato alla sua revoca è stato un parlamentare francese del Partito neo-gollista al potere, l’Ump, tale Lionnel Luca, francese di padre romeno. Il genitore del deputato d’oltralpe fuggì da Bucarest dopo il 1947 quando i comunisti, supportati dall’Armata Rossa, conquistarono il potere ed esiliarono il re. “E’ uno scandalo che nella terra della Libertà, della Fraternità e dell’Uguaglianza si celebri ancora un simile gaglioffo, uno dei più folli e tetri tiranni che abbia mai esercitato il potere nel Vecchio continente” ha denunciato Lionnel Luca. A dargli manforte il portavoce dell’Accademia di Francia, Caty Conraux. A difendere invece la mancata revoca del titolo da parte dell’ateneo nizzardo è rimasto il suo Presidente Albert Marruani che ha opposto a coloro che chiedevano la revoca della laurea a Ceausescu un espresso divieto sancito dallo statuto dell’ateneo. Per fortuna l’antistorica e scandalosa situazione nizzarda è rimasta singolare in Europa ed a cancellare quella che con arguzia il quotidiano italiano “La Repubblica” definì allora “una dittatura da clinica psichiatrica” ci pensarono vent’anni fa i romeni, al caro prezzo della perdita di mille vite umane. 

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