Quel popolo di professionisti che non può fingere

Hope. 

Sapete cosa vi dico? Dobbiamo sperare, sempre. Fiducia, gente. Colpo di sole o di martello? No, ma non lo escludo. Lasciate almeno che spieghi. L’elettorato di sappiamochi rientra, da sempre e sociologicamente, nell’alveo della borghesia imprenditoriale e professionale. Giusto? Obiettate pure, ma non temo reprimende. Dunque: finchè il canovaccio lo si porge su prosceni logici, costituzionali, artatamente (quanto gli piace, sta parola) camuffati a liberalità e modo di vedere altro dal becerume della prima repubblica, ok. Voto d’appartenenza, voto contro, voto ideologico o voto ragionato e meritato. Il voto che volete, ma questo è.

Work it on. 

Ora: non vi riesce difficile pensare a professionisti che, comunque abili e sapienti nel loro campo, possano votare l’energumeno dopo tanto sgovernare? Dopo l’ammettere candido, l’atteggiarsi impunito? Lasciamo perdere il culturame (cit). L’avvocato liberale, il giudice missino, il notaio di destra, il professore di legge d’estrazione cattolica: possono lasciar sopire la loro professione in ulcera e badare alle labbra del presidente, pronti a pendere da esse? Non credo. Chi sa bene far di conto, l’atleta del piazzamento finanziario, il costruttore, il sacerdote o il medico: possono tenere in cantina il loro sapere e votarsi anim’e’ccore alla parola dell’alto e celeste? Mi sembra difficile. Ormai.

Salto con l’asta.
Attenzione. Non mi si prenda per invasato, per eccessivamente fiducioso: gli imbecilli campano eccome. Ma il dubbio sull’appartenenza politica, nel vedere il lavoratore conscio del proprio fare, di recente mi viene meno. Chi sa, chi sul campo può ribattere, dirgli mentre passa sul Tg1 “Oh...Cazzo dici?”, esiste. E potrei darvene, a riprova, un elenco notevole. L’avvocato che sa dello schifo-lodo. Il preside conscio dello schifo-riforma. L’architetto che ha studiato lo schifo-pianocasa. Ecc. Sta qui, la speranza? Non è poco davvero. Se siano lo steccato dei frondisti, il gregge del curato Fini, il popolo pellegrino del grande centro o i viandanti damasceni rotta Pdnon so e nè ne sappiamo ancora. So per certo che l’italiano ha ottima attitudine a tirarsi via dal carro del perdente.
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