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Processo breve, si parte

Il processo breve, bisogna dirlo, sarebbe una bellissima idea. La durata infinita dei processi è uno dei grandi mali dell’Italia e bisognerebbe porvi rimedio. L’aspetto desolante di tutto questo è però il fatto che l’iniziativa del governo sia nata soltanto perché il presidente del Consiglio ha dei procedimenti in corso che vorrebbe veder finire in prescrizione. Per abbreviare davvero i tempi della giustizia non basta una sola legge, servirebbero riforme sostanziali.

Innanzitutto sarebbe necessario aumentare il personale della giustizia, magistrati, procuratori e impiegati amministrativi. Poi sarebbe indispensabile limitare la possibilità per gli avvocati della difesa di ricorrere a svariate tecniche di rallentamento mirate appunto a raggiungere la prescrizione. Una strategia che, ricordiamolo, possono mettere in atto solo gli imputati più che benestanti, perché implica un notevole aumento delle spese legali. 

Infatti i processi contro i poveracci imputati di furti, piccolo spaccio o reato di clandestinità sono in genere rapidissimi. A scanso di equivoci, la maggioranza ha escluso che l’immigrazione clandestina, equiparata ai reati di mafia e terrorismo, possa essere oggetto di processo breve. Bisogna riflettere su questo punto con degli esempi concreti. Un immigrato che è arrivato regolarmente in Italia ma poi ha lavorato in nero, ha quindi perduto il permesso di soggiorno, è stato fermato e colpito da decreto di espulsione, non se ne è andato spontaneamente, è stato di nuovo fermato e quindi arrestato per il reato di clandestinità verrà processato e finirà in galera, non importa quanto tempo ci vuole per condannarlo. Se, come probabile, non ha un domicilio in Italia, resterà in prigione per tutto il tempo del processo, non importa quanto sia lungo. E’ un’assurdità talmente grande che ora anche nella maggioranza qualcuno sta pensando di correggerla

Invece un imprenditore che ha truffato per milioni di euro i suoi azionisti o ha inquinato per anni un territorio provocando la morte di centinaia o migliaia di persone, tutti i politici corrotti e i rispettivi corruttori, loro beneficeranno del processo breve. Se, come probabile, hanno un domicilio in Italia e non sono oggetto di misure di custodia cautelare, non passeranno un giorno in galera in attesa della sentenza. Se, come è molto probabile in questi casi, le indagini sono lunghe e difficili e i loro avvocati fanno di tutto per rallentare il processo, queste persone se la caveranno senza un solo giorno di prigione e non verranno mai condannate. 

Paragoniamo un attimo il primo esempio a questi: un immigrato che ha commesso soltanto un illecito amministrativo o al massimo un reato poco grave, come un piccolo furto o piccolo spaccio, può restare in galera un sacco di tempo. Invece persone che hanno danneggiato o ucciso centinaia, migliaia di persone la faranno franca con grande facilità. Beh ovviamente spenderanno parecchio in avvocati, ma tanto i soldi che hanno sono stati rubati a qualcun altro, quindi non è che sia un vero danno.
 
La legge sul processo breve ha iniziato il suo iter nella commissione giustizia del Senato, poi deve andare in aula, passare alla Camera per eventuali modifiche e tornare al Senato per l’approvazione definitiva, che potrebbe avvenire, secondo il presidente della commissione Berselli, prima di Natale. Così tutti i criminali ricchi e potenti d’Italia, quelli che sono all’origine di molti mali di questo paese, potranno festeggiare uno splendido Natale. Insieme a loro, anche il nostro Presidente del Consiglio.

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