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Primo Marzo, lo sciopero degli stranieri prende forma

Il blog si chiede: “Cosa succederebbe se i quattro milioni e mezzo di immigrati che vivono in Italia decidessero di incrociare le braccia per un giorno?”. Comitati in tutto il Paese, gruppo Facebook e mailing list. La Cgil avverte: “Rischia di fallire”

“Cosa succederebbe se i quattro milioni e mezzo di immigrati che vivono in Italia decidessero di incrociare le braccia per un giorno?”. Se lo chiede il blog “Primo Marzo 2010: Sciopero degli stranieri”, che lancia anche un’altra domanda: “E se a sostenere gli stranieri ci fossero anche migliaia di italiani stanchi del razzismo?”. Proprio nei giorni dei tragici fatti di Rosarno, che riportano i lavoratori immigrati al centro del dibattito politico italiano, la mobilitazione sta prendendo forma. La presentazione ufficiale dell’iniziativa è fissata per domenica 17 gennaio a Milano. Sarà una manifestazione non violenta, spiegano, "per far capire all’opinione pubblica italiana quanto sia determinante l’apporto dei migranti alla tenuta e al funzionamento della nostra società".
 
Sul blog, intanto, è comparsa una cartina di Google Maps: questa indica i comitati locali della mobilitazione sul territorio, che si stanno moltiplicando da Nord a Sud della penisola. A Roma, Milano, Palermo, Genova, Brescia, Napoli, Perugia, Bologna, Prato, Bergamo e Ancona sono già nati, altri sono in fase di costituzione a Vicenza, Verona, Pordenone, Imola, Rimini, Massa, Varese e Reggio Emilia. La presidente del coordinamento nazionale, Stefania Ragusa, spiega le cifre della protesta: “La maggior parte degli aderenti sono italiani – dice -, ma questo riflette la proporzione della popolazione”.
 
Gli organizzatori si sono ispirati a “La journée sans immigrés: 24h sans nou”, il movimento che in Francia sta organizzando uno sciopero degli migranti per l’1 marzo. Colore di riferimento? Il giallo: “Lo abbiamo scelto perché è considerato il colore del cambiamento e per la sua neutralità politica: il giallo non rimanda infatti ad alcuno schieramento in particolare”, si legge sempre nel blog. 
 
Tante le iniziative che, da qui allo sciopero, accompagnano la mobilitazione. La prima è prevista per giovedì 14 gennaio, organizzata in collaborazione con l’associazione di migranti Todo Cambia: sarà un presidio davanti alla prefettura di Milano per protestare per i fatti di Rosarno. Il comitato romano, nel frattempo, sta lavorando per il coinvolgimento di altre realtà, tra cui la Cgil e la Comunità di Sant’Egidio. Fondamentale il ruolo della rete: il gruppo Facebook ha superato quota 23mila iscritti e mette a disposizione una mailing list per gli aggiornamenti. Si può ricevere inviando una mail a [email protected].
 
Soldini (Cgil) avverte: rischia di fallire
“Che gli immigrati un giorno si fermino tutti e facciano pesare la loro utilità è una bella suggestione, ma difficilmente realizzabile”. E’ l’allarme che arriva da Piero Soldini, responsabile delle Politiche migratorie della Cgil, lanciato giovedì 7 gennaio dalle colonne dell’Unità. Il rischio di fallimento è alto, avverte, perché i migranti “lavorano in condizioni di assoggettamento, soggezione, neo-schiavismo in alcuni casi. Subiscono una forte ricattabilità e questo rende arduo che possano mettersi d’accordo e, anche solo per un giorno, alzare la testa”. La scelta dello sciopero, inoltre, “è strategicamente sbagliata. Perché rischiano tendenzialmente una segregazione nella società che li ospita e rispondere con l’auto-segregazione nelle forme di lotta è un errore”. Più opportuna, a suo giudizio, sarebbe l’idea di uno sciopero generale, magari di un’ora sola, ma “di tutti e contro il razzismo”.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.172) 13 gennaio 2010 17:27

    se non gli conviene posso anche andare altrove o tornare nei loro paesi
    d’altronde la loro presenza serve solo agli industriali che così hanno potuto abbassare i salari a livelli ridicoli
    e così sfruttano gli immigrati e levano lavoro agli italiani che non è vero che non voglio più fare certi lavori ma è che non li possono fare con gli stipendi da fame che invece gli immigrati accettano

  • Di pv21 (---.---.---.143) 13 gennaio 2010 18:54

    Abbiamo sotto gli occhi i Lanci in caduta libera e la SAGA dei clandestini voluta da chi vorrebbe negare loro anche il diritto di esistere. Il vero problema è che sono tanti e possono far paura. Nel paese del Barbiere e il Lupo la paura fa dire e fare cose davvero strane. (==> http://forum.wineuropa.it )

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