Pier Luigi Bersani alla prova

Dall’articolo “Quando cadono gli ideali restano solo avidità e bugie” di Francesco Alberoni, pubblicato sul Corriere della Sera del 26 ottobre u.s. : «Del comunismo talvolta resta solo una organizzazione di mutuo soccorso. Nel mondo cattolico alcuni hanno perso la strada e l’anima, ….».

Per ironia della sorte proprio queste frasi si sono trovate nella prima pagina del più autorevole dei nostri quotidiani, a far compagnia agli articoli sull’elezione di Pier Luigi Bersani alla segreteria del Partito Democratico, partito in cui sono confluite due anime, quella dell’ex Partito Comunista e quella dell’ex sinistra democristiana.

L’osservazione di Alberoni è alquanto incisiva nel cogliere le trasformazioni di queste due correnti politiche e, forse, una reazione dell’esponente politico, in inizio di mandato, ci starebbe tutta. Ad esempio in stile Renato Brunetta. Perché non rendere pubblico e trasparente l’elenco dei propri iscritti in un modo o nell’altro stipendiati della res publica ? Perché non mettere questo elenco su Internet, affiancando ad ogni nome l’incarico ed il relativo stipendio ?

Se si è nel giusto, la trasparenza non fa certo paura ; anzi, aiuta la partecipazione popolare alle iniziative politiche ed il suo affidamento nei riguardi della classe dirigente del partito. E, forse, aiuta i quadri a non considerare la politica un modo di sbarcare il lunario e a non diventare quelli che Leonardo Sciascia avrebbe definito “professionisti della politica” ; a ritrovare, insomma, la via smarrita.

Dulcis in fundo sarebbe questa la premessa necessaria per il passo successivo di accendere i riflettori su una pratica sventurata, che attorba l’intero Meridione, ossia sul clientelismo politico, con ciò agendo in favore del Sud in modo infinitamente più utile ed incisivo rispetto alla creazione di nuove Banche.