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Mercimonio

I-God. 

Sarà pure l’insano e immortale errabondare mercatistico pre-nataliazio, ma le basi tirate a minimo comune per un post ci sono tutte. A partire dalla glaciale – ebbene, glaciale – scoperta che ha segnato i miei ultimi giorni. Non ne sapevo niente, qualcuno magari sì, ma pare che tale P.R.E.X. Company srl abbia dato alla luce, donandolo in virtuoso e mariano gesto cattolico, un affarino bianco atto alla preghiera digitale. Andiamo nello specifico: una specie di Ipod che accompagna il popolo della santissima vergine nelle giornate dell’avvento, verso l’oscura grotta. Un salmo elettronico: prega col tuo Prex (così si chiama), insomma. E tieni il conto, col pratico conta-giorni. Manco fosse una pillola anticoncezionale (il che collimerebbe un tantino con la vocazione a “concezione maggioritaria” della verginissima maria, immacolata eppure “concetta”). In giro è taggato come rosario Ipod. Cercatevelo, che v’ho detto tutto.

Una tessera sotto l’albero. 
Commenti? Nessuno. Basta la parola, un pratico presente da riporre ai piedi del glorioso albero, che non sciupi l’immagine del pacchetto azzurro-celeste, arco tricolore in trasversale, come presidente comanda. Contenente la sacrale tessera del sacrale Popolo delle libertà. Sempre, come voce incerottata prevede. E’ il dono dell’anno: la tragica sorte di chi, inferendo parola, cede all’ossequio del redigere – periodicamente – la lista del fashion. Che sia bandana o iscrizione a un partito. E facendo di questa un rapido mercimonio, che non bada al tempo, alle letture e alla ragione del farsi carico di un’idea che sia una (nongià la semplice apposizione di croce sul tondino Berlusconi Presidente). Si sposa così un pacchetto anti-ideologico che, col pensarlo, sussume in essa l’ideologia stessa di superare le sovrastrutture politiche: la moda della non-moda in Simmel. Con buona pace delle radici dette anti-corporativiste del movimento, albori lontani. Plastica. Vendi un suddito.

A Christmas’ In-chew-choh.
E la si chiami come si vuole, poi, ma certo non lontano metto le aperture di D’Alema all’inciucio maximo. La compravendita che cederebbe l’idea d’eguaglianza al quieto vivere e governare dell’uno, perché ferito o platealmente scelto nelle urne. O cosa? Chiedere spiegazioni è sentirsi parlare di “riforme necessarie”, a pensarci comunque un tacito patto sorto con le richieste ad alzabandiera di questi mesi, che hanno sormontato il punto d’equilibrio (adesso forse raggiunto e superato) della decenza. In sostanza mi dico e vi domando, senza punto interrogativo: aridatece Franceschini. Ha spacciato per mesi, senza vendere al novello ammalato. Ora sembra credere a quello che dice. Nel mercimonio odierno pare già qualcosa.

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