• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Mondo > Malesia, violenza sistematica sulle donne indigene

Malesia, violenza sistematica sulle donne indigene

E’ passato un anno da quando i Penan, gli indigeni del Sarawak, hanno denunciato il sistematico uso della violenza sessuale ai danni di ragazze e bambine da parte del personale delle compagnie del legno.

Le compagnie, che già occupano le foreste ancestrali di questo popolo, grazie a legami personali con il premier del Sarawak, hanno considerato le donne Penan come una sorta di proprietà privata, ceduta loro assieme alla foresta. Nel settembre 2008 diversi attivisti hanno denunciato le violenze, ma polizia e governo si sono rifiutati di avviare le investigazioni.

 

 

Solo il locale Ministero della Donna e della Famiglia ha istituito una commissione di inchiesta, il cui rapporto è stato ora reso pubblico, malgrado sia stato a lungo bloccato da pressioni politiche. 

Malgrado ciò la polizia criminale sostiene che non vi siano sufficienti elementi per aprire un’indagine. La polizia del Sarawak è conosciuta dai Penan per i metodi brutali e per le strette relazioni con le compagnie del legno, e i Penan sono terrorizzati all’idea di recarsi da soli nel suo quartier generale. Per questo la commissione di inchiesta aveva richiesto alla polizia di organizzare un interrogatorio dei teste in un luogo neutro, e in presenza di testimoni esterni e di rappresentanti delle associazioni, ma la polizia ha respinto la richiesta.




Secondo l’inchiesta divulgata dalla fondazione Bruno Manser, le donne vengono rapite e costrette a passare la notte negli accampamenti delle compagnie del legno, pratica resa facile dal fatto che il trasporto pubblico della regione è stato affidato dal governo alle compagnie del legno. Recarsi a scuola, per le ragazze Penan, comporta il rischio di subire violenza.

Intanto il partito di opposizione del Sarawak, Democratic Action Party, ha chiesto le dimissioni "per incompetenza" del vice primo ministro Alfred Jabu. Questi ha risposto asserendo che il dossier della commissione d’inchiesta è stato inquinato da NGO negative (ma successivamente ha ammesso di non averlo neppure letto). 

Fonte: Salva le Foreste

Commenti all'articolo

  • Di illupodeicieli.leonardo.it (---.---.---.190) 14 settembre 2009 18:21

    Forse sarà inutile o potrebbe sembrare un atteggiamento infantile ma se fossero divulgati i nomi delle aziende, fabbriche o imprese, che acquistano il legno da queste compagnie e,di conseguenza, non venissero acquistati prodotti realizzati da queste imprese, sarebbe o no un piccolo segnale? Ma oltre questo anche email,a pioggia, dove si dice chiaramente "signori voi vi rifornite da delinquenti e stupratori" ed è per questo che "noi non compreremo più articoli da voi prodotti": ma un segnale occorrerebbe darlo anche ai capataz della Malesia, magari con email , ma anche con delle belle magliette, made in Italy, da sfoggiare all’uscita dei voli provenienti da quella nazione, con delle scritte inequivocabilmente chiare ed esplicite. Forse abbandonare i modi abituali delle proteste, del far sapere, del condannare, può essere un segnale anche per altre situazioni altrettanto gravi e diffuse nel mondo e ...anche da noi, quindi.
    ps.: perdonatemi se non ci sono molto con la testa.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares