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Lettera aperta a Feltri: quelli del Popolo Viola non sono "amici di Spatuzza"

La manifestazione del 5 dicembre 2009 (No B. Day) è stata una giornata indimenticabile nella storia del nostro Paese. Il popolo viola è sceso in piazza a Roma con idee tanto semplici quanto chiare ed intransigenti per il rinnovamento della politica, per chiedere la fine del berlusconismo e le dimissioni del premier, il rispetto delle leggi e della Costituzione Italiana.
 
E’ la prima volta negli ultimi sessant’anni che semplici cittadini (circa un milione) si autorganizzano, con l’ausilio del web, per manifestare e protestare senza l’aiuto ed il sostegno delle organizzazioni partitiche di opposizione, quasi tutte colluse con il regime.
 
Passi il silenzio stampa della televisione pubblica che non ha mai svolto né svolge il suo compito di servizio pubblico d’informazione, senza mai motivare il diniego alla diretta al fine ovvio di tenere nell’ignoranza, ovvero non far sapere nulla agli italiani ancora legati al catodico e al novello ma insignificante digitale, e non ancora pienamente esperti di internet. In fondo, meglio tacere che stravolgere, e per quella goccia istantanea di pochi secondi su cui hanno fatto un flash su una manifestazione imponente e unica, basta e avanza la distorsione "artata".
 
Ma non possono restare inosservate ed impunite le dichiarazioni di Feltri. "Se fossimo amici di Spatuzza molto probabilmente saremmo Presidenti del Consiglio, mio caro Feltri. Ora basta con l’informazione deviata e tendenziosa, ci siamo rotti di pagare le tasse per versarti i contributi pubblici per poi essere diffamati. Noi non siamo amici di Spatuzza. In Italia c’è il reato di diffamazione": tuona, a ragione, la voce della protesta che arriva unanime dall’Onda Viola.
 
È giunta, effettivamente, l’ora di finirla. È giunta l’ora di farla pagare a chi offende quotidianamente i cittadini e le persone oneste. È giunta l’ora di diventare veramente attivi. E’ per questo che il Popolo Viola ed in particolare il gruppo con crescita esponenziale "Quereliamo "il Giornale" per aver chiamato "AMICI DI SPATUZZA" i manifestanti al No Berlusconi Day" del 5 dicembre 2009 ha deciso di querelare il direttore Vittorio Feltri. È giunta l’ora di farla finita con questa impunità che va dai politici non-eletti ai presunti o sedicenti giornalisti. 
 
È giunta l’ora, per usare la parola-simbolo di Salvatore Borsellino (altro noto amico di mafiosi, vero Feltri?), della resistenza. Difatti, Il popolo delle Agende Rosse di Borsellino ha già garantito appoggio legale ai partecipanti della manifestazione "No B day".
 
Di seguito si pubblica una delle migliaia di diffide a rettificare indirizzate a Feltri e pervenutemi per conoscenza, con preghiera che questa nuova iniziativa, nata dalla rete, possa avere visibilità anche fuori dai confini telematici, in quanto migliaia di italiani presenti Sabato 5 Dicembre a Roma, nonché coloro che hanno potuto manifestare in altri modi la propria adesione alla manifestazione, si sono sentiti profondamente offesi nel vedersi paragonati ad un assassino mafioso.
 
"Gentile direttore Vittorio Feltri,
Le scrivo perché ritengo che la prima pagina del 6 dicembre 2009 del quotidiano da Lei diretto offenda la mia reputazione.
 
L’occhiello del titolo principale ("Di Pietro: per fortuna che Fini c’è") infatti non lascia spazio ad altre interpretazioni: "In piazza gli amici di Spatuzza", in riferimento ai partecipanti alla "manifestazione Anti Berlusconi" - per usare le parole del sommario - collega chi ha aderito alla manifestazione al noto mafioso ora collaboratore di Giustizia, senza specificare il perché ed evidenziando un legame profondo.
 
Essendo stato presente alla protesta di Piazza San Giovanni, Le chiedo se mi può spiegare per quale motivo sono stato definito "amico di Spatuzza". Io non ho niente in comune con l’esecutore materiale degli omicidi di Don Puglisi, di Giuseppe e Salvatore di Peri, di Marcello Drago, di Domingo Buscetta, di Salvatore Buscemi e, soprattutto, di Giuseppe Di Matteo. Né, tantomeno, voglio avere a che fare con l’uomo che si è autoaccusato di aver posizionato l’autobomba che ha eliminato Paolo Borsellino e la sua scorta, ovvero Manuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Io non conosco una simile "bestia", come lo ha definito Daniele Capezzone, né tantomeno voglio risultare suo amico attraverso la sua offensiva e disinvolta penna.

La prego dunque di rettificare tale definizione. Non vorrei vedermi costretto a ricorrere a vie legali per tutelare la mia onorabilità. Le ricordo che il codice penale prevede all’art. 595 il delitto di diffamazione (con l’aggravante dell’utilizzo del mezzo stampa), reato a Lei quantomeno familiare viste le sue numerose esperienze da imputato. Non avrò problemi a produrre le prove della mia presenza alla manifestazione e, soprattutto, la mia estraneità nei confronti di Spatuzza.
 
La informo anche che sono membro attivo del gruppo "Quereliamo "il Giornale" per aver chiamato "amici di Spatuzza" i manifestanti al No Berlusconi Day" che ha oltre 6.900 aderenti nel momento in cui Le scrivo.
 
La invito inoltre, nel caso in cui , come presumo , non l’abbia fatto, a seguire la manifestazione ai seguenti links: link1, link2. Ad onor del vero, quel vero che lei dovrebbe riportare per deontologia professionale, si guardi anche questo materiale:
Spatuzza a processo, e Genchi, tutta una montatura gli arresti di Fidanzati e Necchi, due boss con la prostata, serviti per coprire notizie più importanti, deviare la comunicazione, ed usati fondamentalmente come armi di "distrazione" delle masse".
 
Auspico che il mio modesto intervento contribuisca a dare ampia visibilità a quest’iniziativa della querela contro chi offende fatti , cittadini e verità , per l’alto valore simbolico, politico, di trasparenza, uguaglianza e democrazia che essa rappresenta .
 
D’altra parte è fortemente auspicabile che l’iniziativa vada in porto e che tutti i partecipanti alla manifestazione denuncino "Il Giornale" per diffamazione (ai sensi dell’art. 595 c.p.), se non altro per porre fine al vergognoso balletto di cifre (90.000 per la Questura, 200.000 per Feltri ed altri numeri) che ha accompagnato il No Berlusconi Day.
 
La querela, che si tratti di denunce singole o di una denuncia collettiva, avrà l’indubbio anche se non esclusivo merito di far certificare con sentenza emessa nel nome del popolo italiano sovrano l’effettivo numero degli italiani partecipanti al No Berlusconi Day per chiedere le dimissioni del premier, la restituzione dell’Italia agli italiani, una nuova etica politica che ponga al centro la dignità delle persone, il rispetto dell’ambiente, il riconoscimento del lavoro, la legalità, il valore dei saperi, della conoscenza, dell’informazione e della Rete: un Paese moderno, pieno di gioia di vivere e di partecipare, dinamico, finalmente libero dal modello regressivo del berlusconismo.
 
Loro non molleranno mai? Noi neppure!

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.210) 11 dicembre 2009 17:19

    I rifiuti di Napoli hanno macellato la nostra immagine all’estero. La stampa di sinistra ha infangato l’immagine del paese. Per fortuna che c’è FELTRI che prima diffama Boffo e poi è pronto a chiedere scusa. Per fortuna che c’è SB che, da un palco internazionale, svela l’anima eversiva di certi magistrati comunisti, la politicizzazione della Corte Costituzionale e del Presidente della Repubblica. Tutto con beneficio dell’immagine dell’Italia ed in nome della sovranità popolare. Si può scegliere di INTERROGARE le STELLE per scoprire i veri "alieni" oppure fare un atto di FEDE (senza miracoli) in una casta di PRIMI SUPER CIVES che rivendica privilegi e immunità (impunità?). (altro ancora => http://forum.wineuropa.it

  • Di (---.---.---.0) 12 dicembre 2009 15:09

    Mamma mia come siamo finiti in basso... direte, è normale con premier e ministri di tale spessore culturale, sempre alla "bassezza" della situazione (vedi brunetta e calderoli tanto per citarne due...). Costui e costoro fanno leva sull’ignorantia populi, sulla comunicazione studiata a tavolino e sul potere mediatico di cui dispongono per infangare, delegittimare ed assecondare il "qualunquismo imperante". Non tutti sono però italioti disposti a tollerabile ed accettare simili ingiurie (... il popolo viola amici di Spatuzza?!?!?!).
    Caro Feltri sarà Lei amico di Spatuzza e di tutti i mafiosi suoi compari di merenda, che la finanziano e la sostengono. Verrà un giorno in cui sarà costretto a riprendersi con gli interessi tutto il fetore nauseabondo che respirano attraverso il suo quotidiano spargimerda tutti gli italioti deleganti o collusi. Il suo primo ministro con le palle è per la seconda volta consecutiva risultato ultimo nella classifica europea degli illustri leaders. La giuria (Eurotribune 2009), composta da rappresentanti e inviati a Bruxelles delle maggiori agenzie di stampa e testate europee, ha valutato i ventisette leaders dando a loro un punteggio per ognuno di questi sette criteri: capacità di leadership, capacità di lavorare in squadra, atteggiamento nei confronti delle tematiche ambientali, politica economica, rispetto del mercato interno, conformità alle linee guida del trattato di Lisbona e impegno europeista. Il Presidente del Consiglio italiano riesce nell’impresa di accaparrarsi non solo l’ultimo posto nella classifica generale, ma anche su cinque dei sette criteri presi in considerazione dai giurati. (Classifica Leaders Europei).
    Abbiamo chiesto sostegno al popolo delle agende rosse di Salvatore Borsellino (Supporto Legale al popolo viola) che immediatamente si son resi disponibili a fornirci un pool di avvocati di strada per cercare di farle pagare questa sua, spero ultima, ingiuria gratuita, così che anche lei possa smetterla definitivamente di diffamare chiunque a mezzo stampa come il suo amico cortesissimo Dott. Sgarbi, punito dal Tribunale a risarcire Travaglio per le ingiuria (...pezzo di merda) rivoltegli ad Anno Zero (Sgarbi ingiuria Travaglio).
    Noi saremo vigili ed agguerriti come non mai. Siamo pronti per lo spatuzzamento nei suoi confronti. Il ricavato del danno subito verrà devoluto alle famiglie vittime di mafia.
    Cordiali saluti
    Fiore Ranauro

  • Di (---.---.---.227) 13 dicembre 2009 16:43
    Che se ne vadano via tutti

    Tutti quelli che negano la Cultura

    E la sua più grande rivoluzione

    La più grande e comprensiva rivoluzione

    Cultura è libertà, dignità, lucidità, allegria

    Che se ne vadano via tutti quelli che negano il valore sociale della
    felicità

    Quelli che detestano l’esistenza come possibilità creativa

    Quelli che impongono ordini ai loro figli

    Quelli che sottopongono i figli ai loro ordini

    Che se ne vadano via tutti quelli che decretano
    Che distruggono il canto, che uccidono la musica
    Chè la poesia è lirismo, quelli che arrestano chi dipinge
    E che sono profani del miracolo e del mistero.

    Che se ne vadano via tutti quelli che 
    devastano i diritti umani, nella corruzione e nell’impunità

    Che se ne vadano via quelli che offrono il circo senza il pane

    A coloro che necessitano più di pane che di circo,

    assolutamente, che se ne vadano via quelli che vedono morire l’umanità

    Come iene, ridono

    Che se ne vadano via tutti

    Gli "arrivisti" e le "arriviste" del marketing,

    che ignorano trionfi e valori

    Che se ne vadano gli indegni,

    i mentitori, i mafiosi, gli assassini

    Che se ne vadano i carcerieri dell’allegria. Che se ne vadano via le
    maschere

    Maschere senza sole, schiavi che schiavizzano

    Corpi senz’anima

    Che se ne vadano via tutti,
    le multinazionali
    Che se ne vadano via tutti quelli che cancellano il riso

    Che se ne vadano via tutti i media della "stampa" che non sono stampa senza
    il potere delle multinazionali,

    Che se ne vadano via tutti quelli che non ascoltano il clamore dei cuori,

    né la lingua universale della libertà


    Che se ne vadano via tutti gli pseudo giornalisti, pedagoghi del Regime che
    ci uccide.
    Che la nostra differenza sia la gerarchia dello spirito, però non il colore
    della pelle.

    Che non si tratta di essere o no intelligenti, né di credere o no.

    La nostra differenza sia un’altezza nel volo. E, se esiste Dio, conveniamo
    (con gli spietati) che fummo condotti con mani differenti.

    Che se ne vadano via tutti i torturatori e che i cittadini prendano
    coscienza

    Del valore della vita

    Che se ne vadano via quelli che hanno murato il cielo. Quelli che odiano ciò
    che lo illumina.

    Quelli che scommettono sul declinare delle nostre forze e che ci stancano
    con questa noia.

    Che se ne vadano via e a quelli che sono innocenti, non accada, come scrisse
    Ezra Pound, di chiedersi "chi sono, perché perdo il mio centro lottando col
    mondo ?".


    R.Carpentieri

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