• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Politica > Lavoratori precari vs lavoratori stranieri in nero: nuova ricetta del (...)

Lavoratori precari vs lavoratori stranieri in nero: nuova ricetta del governo contro l’immigrazione

Era stato uno dei temi più dibattuti durante l’intera campagna elettorale per le elezioni politiche del 13 e 14 aprile 2008. Era stato l’unico argomento in grado di scatenare i furori violenti ed irrazionali di pochi "esaltati giustizieri" e i timori giustificabili e motivati di molti cittadini spaventati (più dalla rappresentazione televisiva del problema che dalla realtà quotidiana).
 
Allora furono la stampa nazionale e l’esecutivo appena entrato in carica a coniare il termine "giusto" per definire l’intera problematica. Non passava giorno senza che si parlasse dell’"emergenza sicurezza".

Stando agli articoli di cronaca, le cose sembrano essere profondamente cambiate oggi: i rumeni hanno smesso di commettere stupri (per i quali sembravano avere l’esclusiva), i maghrebini hanno smesso di spacciare e albanesi e rom sono stati psicologicamente recuperati da quella innata tendenza genetica al furto.

Si è sempre pensato che il fenomeno migratorio fosse connaturato alle disparità sociali nel mondo e che il miglior criterio di regolamentazione dei flussi avrebbe potuto al massimo ridurne l’entità. Evidentemente si trattava di una valutazione tradizionalistica, pessimistica e superficiale.

Il governo si è dimostrato efficace anche in questo, superando ogni più rosea previsione: tra sei mesi non ci saranno più immigrati irregolari in Italia. Almeno stando all’ordinanza numero 3828 della Presidenza del Consiglio dei Ministri, pubblicata in Gazzetta Ufficiale appena 5 giorni fa.

"Disposizioni di Protezione Civile" è il nucleo centrale scelto per il titolo del provvedimento, sebbene l’intera norma sia rivolta a provvedimenti contrattuali, economici ed edilizi sulla pratica di regolarizzazione dei lavoratori stranieri "in nero".


L’articolo 1 del provvedimento autorizza il Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Ministero dell’Interno e il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali all’assunzione immediata di 950 nuovi lavoratori, da impiegare nelle procedure di regolarizzazione dei lavoratori extracomunitari senza permesso e nella gestione del fenomeno estemporaneo dei flussi.

Nessun concorso pubblico, nessun trasferimento da altre sedi. Assunzione per mezzo di agenzie interinali e per un contratto di durata massima pari a sei mesi.
I fondi stanziati per la lotta al fenomeno, nella legge 102/09 dell’agosto scorso, proseguono oltre il 2012. Eppure, la manodopera richiesta si arresta a 6 mesi da oggi.

In aggiunta, nessuna promozione a tempo indeterminato per chi già lavora presso il dipartimento dell’Interno o presso il Ministero del Lavoro, ma semplice rinnovo dei contratti a tempo determinato, per di più con un limite di spesa di 1,6 milioni di euro.

L’articolo 2 getta benzina sul fuoco: a fronte dell’impiego di interinali a breve tempo, 1500 dipendenti, già attivi nelle procedure di regolarizzazione, per tutto il 2010 saranno soggetti ad una deroga sull’orario di lavoro, comportando l’esecuzione di ben 40 ore di straordinario mensile oltre il limite previsto dalla normativa vigente, che impone un massimo di 12 ore settimanali. Nel 2010 i dipendenti del Dipartimento e dei due ministeri potranno svolgere fino ad 88 ore di straordinario al mese. Il tutto sempre sotto contratti interinali a 6 mesi.

L’articolo 4, invece, si concentra sulle norme edilizie per la costruzione dei nuovi Centri di Identificazione ed Espulsione, modificando l’ordinanza 3244 del 1° ottobre 2002, e comportando, per la loro edificazione, la deroga automatica a tutti piani regolatori generali (comunali, regionali e statali). Solo nel caso in cui le opere in questione dovessero incidere su beni paesaggistici o culturali del paese, sarà richiesta una formale dichiarazione di assenso (o di rigetto) da parte delle amministrazioni preposte alla tutela dei beni pubblici.

In caso di dissenso, il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, avrà l’ultima voce in capitolo. E un tempo di 20 giorni per decidere. Anche della proposta di costruire un CIE all’interno del Colosseo o del Duomo di Milano.

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.210) 11 dicembre 2009 16:42

    Nel paese del BARBIERE e il LUPO la paura fa dire e fare cose davvero strane. Da noi la SAGA dei CLANDESTINI con i suoi LANCI in CADUTA LIBERA è l’arma usata per distrarre dai problemi dell’economia. Tutto questo mentre sale sempre più la FEBBRE del TRIBUNO che vuole imporre a tutti le sue regole e interessi personali. Le piazze intanto si stanno riempiendo ... (c’è di più => http://forum.wineuropa.it )

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares