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La storia non ha nascondigli: fascisti e partigiani non sono uguali

Nessuno si senta escluso dalla storia, nessuno si senta offeso, ma tutti sappiano e non facciano finta di dimenticarlo che "la storia dà torto e dà ragione" recita così la bella canzone di De Gregori, ascoltatela si chiama La storia, ed è un giusto antipasto, per chi gradisce, di questo post in cui si parla di un provvedimento del governo Berlusconi che avrebbe lo scopo di equiparare partigiani e fascisti - persino le camicie nere - ai fini della concessione di un vitalizio dell’Ordine del tricolore.

Nessuno si senta escluso dalla storia, nessuno si senta offeso, ma tutti sappiano e non facciano finta di dimenticarlo che la storia dà torto e dà ragione recita così la bella canzone di De Gregori, ascoltatela si chiama La storia, ed è un giusto antipasto, per chi gradisce, di questo post.

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Tra un lodo ed un condono mentre l’opinione pubblica è distratta ad arte dai temi economici che scottano, tutte cose tralasciate da un governo dannoso e nullafacente - ecco che alcuni provano a far passare nel silenzio improponibili parificazioni storiche ed arditi revisionismi.

Conoscete un paese d’Europa che si sia sognato anche lontanamente di riabilitare i collaborazionisti della repubblica fantoccio di Vichy, i franchisti spagnoli o i nazisti tedeschi?

Ebbene si, lo conoscete benissimo perchè ci vivete dentro: è l’Italia di Berlusconi che prova a far passare in cavalleria un vera e propria riscrittura della storia italiana cercando di non far troppo rumore, sì che la sinistra dormiente non si svegli e se ne accorga.

Aveva iniziato l’ineffabile La Russa che tempo fa chiedeva di “accomunare i morti (della seconda Guerra Mondiale ndr) di entrambe le parti”.

Poi hanno pensato bene di trovare un parlamentare non troppo schierato e quindi sperabilmente insospettabile per fargli fare il cavallo di Troia ed hanno trovato Lucio Berani del nuovo Psi. Ma vi rendete conto? Un socialista che si presta a proporre una legge per i fascisti…e l’hanno messo primo firmatario del disegno di legge 1360 del Pdl.

Piccola parentesi storica.

Di socialisti traditori se ne trovano anceh in passato, prionti a vendersi al potere della controparte, come fece del resto lo stesso loro duce che tanti anni prima aveva tradito la causa del socialismo. Che aspettarsi quindi da gente che ha costruito le porprie fortune sul tradimento e sull’opportunismo?

Mussolini da direttore de L’Avanti era in poco tempo divenuto il braccio armato del potere , utile a frenare con la forza dei propi sgherri e con la compiacenza delle forze dell’ordine, le prime richieste sindacali ed i primi scioperi del biennio 1919-1921, le attività dei rossi0 e dei bianchi – esistevano anche sindacati cattolici - che atterrirono la borghesia latifondista ed industriale del tempo che pensò bene di inventarsi un Mussolini alla bisogna. Certo che, fatto il lavoro sporco, non se ne andò subito ma questa è un’ altra storia.

Tornando al disegno di legge 1360 è chiaro che ormai le loro intenzioni le hanno messe nero su bianco: riabilitare i fascisti e il fascismo in modo da equipararlo per legge in tutto e per tutto alla resistenza partigiana.

Nel disegno di legge, si vuole istituire l’Ordine del Tricolore che assegna indistintamente ai partigiani, ai deportati, ai militari, ai combattenti della Repubblica di Salò e nientepopodimeno che alle CAMICIE NERE (il testo apre infatti la porta anche alla legittimazione per tutti coloro che facevano parte delle formazioni che facevano riferimento alla Rsi) lo status di combattente e addirittura un vitalizio che peserà per 200 milioni di euro l’anno a partire dal 2009 e che ovviamente saranno pagati dai cittadini.

I neo fascisti oggi al potere (a questo punto non si possono utilizzare più giri di parole), continuano ad alzare il tiro, dopo che nella loro storia hanno conquistato , innanzitutto, l’amnistia di Togliatti del 22 giugno 1946.

Tale atto comprendeva i reati comuni e politici, compresi quelli di collaborazionismo con il nemico e reati annessi ivi compreso il concorso in omicidio, pene allora punibili fino ad un massimo di cinque anni, i reati commessi al Sud dopo l’8 settembre 1943 e l’inizio dell’occupazione militare alleata al Centro e al Nord.

Poi nonostante le disposizioni transitorie in Costituzione hanno avuto concessa la legittimazione democratica immediata attraverso la possibilità di presentare l’Msi in Parlamento (partito fondato il 26 dicembre 1946 proprio dai reduci della Repubblica Sociale Italiana).

Dalla metà degli anni ‘90, dopo il “bagno” di Fiuggi ( ma la maggioranza dei camerati non si è nemmeno inumidita i piedi ) e la creazione di A.N. , hanno ottenuto lo sdoganamento completo da Arcore con innumerevoli Ministeri e incarichi governativi ad esponenti di dubbio spessore democratico e passato di “picchiatori” di Alleanza Nazionale. Infine la presidenza della Camera – terza carica dello Stato – all’ex fascista Gianfranco Fini, l’unico che oggi si adopera nel tentativo di dimostrare il proprio approdo ai lidi della democrazia.

Il resto dei suoi ex colonnelli si sono bagnati piuttosto con lo champagne di Arcore e sono rimasti quelli di sempre solo che han capito che mentre il loro ex capo era stato preso dal virus della destra moderna, era meglio reggere la coda direttamente a Berlusconi, molto più potente ed in grado di soddisfarne gli appetiti.

Piccatissime le repliche. La più autorevole è di Giuliano Vassalli, classe 1915, arrestato e torturato durante il fascismo, presidente emerito della Corte Costituzionale, secondo cui “è assolutamente chiaro che c’è stata la continuità dello Stato anche dopo l’8 settembre e la caduta del fascismo. E non si può riconoscere a chi ha contrastato lo stato italiano sovrano schierandosi con la Repubblica sociale il titolo di combattente. La Cassazione è chiara in merito. Tutte quelle pronunce sono concordi nel definire i repubblichini come nemici“.

Scioccata anche l’Anpi (l’Associazione Nazionale Partigiani Italiani) che parla di un ”ennesimo tentativo della destra di sovvertire la Storia d’Italia e le radici stesse della Repubblica“.

Si spera che parlandone qualcuno si svegli dal sonno.


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