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 Home page > Attualità > Economia > La prima proposta dell’Islanda: Sì all’Unione Europea

La prima proposta dell’Islanda: Sì all’Unione Europea

L’Inghilterra rimane euroscettica. L’Islanda no. Almeno il suo leader.

Si potrebbe pensare ad una decisione inaspettata. La prima proposta del nuovo governo Socialdemocratico del primo ministro  Johanna Sigurdardottir è stata di entrare nell’Unione Europea.

Dopo la crisi che ha investito, in modo imponente, le banche islandesi provocando un collasso dell’economia, i conservatori si sono visti spodestare a gran voce dal popolo, dopo 20 anni di governo. L’occasione per i riformisti era ghiotta e sono saliti al potere, ufficialmente, a fine Aprile.

Ma lo stesso governo sulla decisione, da prendere poi in parlamento, si è diviso. I Socialdemocratici sono coalizzati con i Verdi, i quali non sono d’accordo sull’entrata nell’Unione. Pur rappresentando una minoranza, è necessario il loro voto perché la richiesta venga approvata.

Sigurdardottir ha dichiarato tuttavia, che ora c’è una maggioranza in parlamento a riguardo, e che "la richiesta non dovrà andare a Bruxelles oltre Luglio". La richiesta di adesione comporterebbe un naturale passo verso l’introduzione dell’Euro, che molti islandesi vedono come salvezza contro la crisi delle banche e dell’economia.

In ogni caso, la decisione finale se entrare o meno nell’Unione Europea sarà presa dalla popolazione tramite un referendum, ha detto il governo. Il quale ha anche dichiarato di voler ribilanciare le casse dello stato per il 2013, insieme al programma e al prestito dell’IMF (Fondo Monetario Internazionale).

Il commissario europeo per l’allargamento ha dichiarato inoltre che, se l’Islanda cominciasse presto i colloqui, potrebbe agganciarsi all’entrata nell’Unione della Croazia, prevista per il 2011.

I Socialdemocratici hanno ottenuto, dopo due decadi, di governare ancora, ma nel momento più difficile. Forse questa sarà la loro forza: il peggio è passato, e tutto sembrerà migliore. Cinque anni tuttavia possono essere lunghi, e il popolo islandese sicuramente, questa volta, non abbasserà la guardia.

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