• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Economia > La crisi e le ricette

La crisi e le ricette

Perchè c’è la crisi? Molti se lo domandano, sono quelli che si sono trovati inaspettatamente travolti dallo tzunami della recessione mondiale. Eppure questa crisi non è così improvvisa come cercano di farci credere. Parecchi economisti di chiara fama, magari anche premi Nobel, ma solitamente poco graditi all’establishment politico-finanziario, da un paio d’anni lanciano l’allarme. Allora li tacciarono di essere delle Cassandre, dei ciarlatani pessimisti, mentre adesso nessuno fa loro pubbliche scuse.

Dare una risposta alla domanda posta all’inizio non è poi così difficile. La crisi nasce dall’eccesso di speculazione, dalla voglia di fare facili guadagni senza lavorare, dal fare finanza e non industria, dal lucro senza produzione di ricchezza.

Se si fa speculazione finanziaria, magari anche creativa, si ottengono guadagni senza aver creato nuova ricchezza, senza aver fornito alla collettività (o al mercato se più vi piace) dei nuovi beni. Questo tipo di attività arricchisce pochi e impoverisce molti ed ha, quindi, un effetto deleterio.



Per fare un esempio, se si acquista un immobile per 200.000 € e lo si rivende per 400.000 €, succede che l’appartamento è sempre quello, una persona ha guadagnato 200.000 € un’altra ne ha immobilizzati 400.000 €. Forse quest’ultima lo rivenderà per 600.000 € e la catena andrà avanti fino a che nessuno più vorrà comperare. Allora vi saranno stati due effetti, il primo che i prezzi delle case sono aumentati a dismisura oltre il loro valore reale, il secondo che molti investitori avranno le loro liquidità immobilizzate o accetteranno di avere forti perdite.

Tutto ciò ha forti ripercussioni sull’economia reale per almeno tre motivi:

  1. Le famiglie sono strozzate dai costi legati alla casa e quindi consumano poco;
  2. I capitali immobilizzati non possono essere investiti su attività produttive;
  3. Realizzano forti guadagni alcuni speculatori che, essendo speculatori, non alimentano, se non in minima parte, delle attività produttive.
Quindi il primo antidoto per evitare che si presentino crisi di così grandi proporzioni è impedire le distorsioni delle attività speculative. Mediante leggi e regole ben studiate e mediante una fiscalità ad-hoc, che punisca chi guadagna troppo da attività di finanza meramente speculativa, si può contenere entro limiti fisiologici l’espansione di queste pericolose forme di economia speculativa.

Purtroppo nessuno al mondo sta cercando di crare regole di questo tipo.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares