La candidatura di un attore mette in ebollizione centrosinistra e Idv
Giulio Cavalli si candida con Di Pietro per il Consiglio regionale a Milano, nonostante le polemiche del centrosinistra locale e i dubbi emersi nel partito. «Non credo nella politica delle tessere». L’appoggio di De Magistris
di Pietro Orsatti su Terra
«Questa regione è un posto dove si mettono gli operai sui tetti e la mafia sotto il tappeto. Due braccia in più servono, non fosse altro per fare ordine». Cavalli è l’altra faccia della Lombardia proposta dalla Lega nord: è quella democratica, legalista ma solidale, della cultura, del dialogo. Una storia in controptendenza, anche per l’Idv locale che forse vede nella candidatura di questo giullare un ostacolo alle logiche del partito e delle prossime alleanze. La candidatura dell’attore, infatti, sta scatenando non poche polemiche nel centrosinistra locale. E anche qualche disagio di troppo nella nomenclatura dell’Idv che ora si trova a gestire una personalità difficilmente “normalizzabile”. «Non credo nei professionisti della politica e meno che mai nella politica delle tessere – spiega Cavalli-, ma in molti hanno visto che potevo contribuire in qualche modo e quindi eccomi qua, a provare a dare un contributo alla politica usando un pezzetto della mia esperienza e della mia vita».
Esplicito De Magistris che spiega che le polemiche «non mi interessano e non mi riguardano ». Per l’ex pm «la candidatura di Giulio, di un giovane che si spende sul piano culturale e sociale come lui, per me è un fatto importante e per questo mi sono speso. Importante perché fa vedere finalmente una faccia diversa della Lombardia». Ma anche una candidatura che mette in ebolizione gli ambienti del partito di Di Pietro alla vigilia del congresso dell’Idv di febbraio. Che per la prima volta sarà un congresso vero con un “ammodernamento” della linea dell’Idv.
Lasciare un commento
Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina
Se non sei registrato puoi farlo qui
Sostieni la Fondazione AgoraVox