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L’Italia allo Specchio: alcuni studenti discutono del Paese e del Mondo

"Come si maneggia il mondo" è un libro corale, realizzato da Pier Luigi Celli insieme a ventidue studenti dell’Università Luiss Guido Carli di Roma. L’editore Alberto Castelvecchi ha collaborato come animatore degli incontri (2009).

Questo saggio molto originale ha mantenuto la scorrevolezza e la modernità del linguaggio parlato e la concretezza di un approccio che prende in esame le situazioni reali della vita che riguardano i valori, i sentimenti, la meritocrazia, la responsabilità, il lavoro, il volontariato, la religione, la politica, la patria, ecc.

Si tratta quindi di un ottimo dialogo tra le generazioni che offre molti spunti sociologici e psicologici, che riesce a trasmettere energie positive nonostante l’inevitabile presa di coscienza dei limiti delle classi dirigenti più maldestre e sinistrate del mondo, dei troppi professionisti prostituzionalizzati e prostituzionalisti, e degli innumerevoli cittadini che si comportano come i cani o come i bambini, perché si sa: “Gli italiani sono sempre gli altri” (Cossiga).

Un piccolo esempio: Pier Luigi Celli ha scoperto “che i giornalisti di tessere in tasca ne hanno quattro o cinque, le tirano fuori a seconda di come gira, abilissimi a spostarsi e ad accreditarsi appena un attimo prima che una parte emerga. E poi ci sono quelli che navigano sempre attorno al centro perché, si sa, il centro ti abilita quanto meno a essere ambivalente” (p. 107).

L’opera esplora numerose tematiche e così si può scoprire che la Cina negli ultimi vent’anni ha pagato ai suoi laureati l’esperienza in America per poi farli rientrare. Invece in Italia i laureati emigrati non ritornano e l’inevitabile migrazione per l’estremo bisogno di pane e dignità dei nostri giovani si è triplicata negli ultimi dieci anni (Alberto Castelvecchi, fonte Corriere della Sera).

Per fortuna moltissimi ragazzi hanno respirato molta libertà nelle scuole italiane e non sono ancora stati inquinati da tutta quella “merda” burocratica, gerarchica, geriatrica, monetaria e politica che ha fatto imputridire il cervello delle attuali classi dirigenti ad un livello così fallimentare che stanno portando vicino alla disperazione milioni di persone.

Per quanto riguarda le amicizie giovanili è venuto a mancare il concetto di esclusività: “Uno degli aspetti più importanti e belli di quest’epoca, e di avere vent’anni oggi, è la possibilità di essere liberi di entrare in un circuito e venirne fuori quando non ci si ritrova più, senza sentirsi vincolati da una sovrastruttura che assegna delle regole, perché le regole te le dai da solo” (p. 28).

Però nell’amore le cose funzionano da tempo più o meno allo stesso modo: “Quando si è innamorati, si comincia sempre ingannando sé stessi e si finisce sempre ingannando gli altri. È quello che il mondo chiama sentimentalismo” (Oscar Wilde). Nel bene e nel male “la forza che spinge due persone a fondersi è sempre controbilanciata dalla tendenza opposta che spinge ad affermare la propria personalità e i propri interessi” (F. Alberoni). Quindi il vero amore è più di un sentimento, altrimenti “non esisterebbero le basi per la promessa di amarsi eternamente” (Erich Fromm).

Inoltre, per chi studia e lavora all’estero, “in generale, osservare da lontano aiuta a comprendere ciò che da vicino non si riesce a vedere. Ci troviamo davanti a un bivio: è possibile tornare nella propria terra mantenendo le abilità e le conoscenze acquisite, oppure tornare significa adeguarsi ed entrare nella spirale dei mille discorsi e parole al vento, degli scontri con burocrazie indolenti, con una realtà rilassata, alle volte anche troppo, che non è in grado di comunicare con il mondo esterno” (Giuseppe Guglielmino, Maria Guglielmino, Giorgia Sanchini).

Secondo Castelvecchi il nostro “Paese verrà a un certo punto investito e travolto dai mercati internazionali: alla fine o verremo sommersi da logiche di appartenenza mafiose cinesi, che sono più dure delle nostre, o da problemi di finanza internazionale o di terzo mondializzazione. Noi continuiamo a pensare che il sistema italiano sia un sistema fortemente protetto e autonomo, in realtà stiamo per essere spazzati via da un sistema globale. Nel sistema globale vinceranno i più forti o chi quei meccanismi di appartenenza li domina perfettamente, come nel caso dei cinesi, o chi conosce meglio di noi le regole del mercato, gli americani. Per cui, lo dimostrano anche gli eventi finanziari, non è che siamo così tanto protetti” (p. 115). Troppi studenti e professionisti italiani, quando si ritroveranno di fronte a concorrenti coreani, giapponesi, anche se hanno il doppio o triplo cognome, probabilmente non riusciranno a reggere la sfida (p. 218).

Invece secondo il mio modesto parere il cittadino italiano deve essere rinnovato biologicamente, psicologicamente e sociologicamente. Una buona soluzione a portata di mano è rappresentata dai matrimoni nazionalmente misti, per cui consiglio a tutti i ragazzi e le ragazze intelligenti di trovarsi al più presto un partner straniero. I figli godrebbero di un bilinguismo “congenito” che non costa nessuna fatica e che avvantaggia enormemente nel mondo del lavoro.

In questo modo i sempre più viziati rampolli italiani potrebbero imparare l’educazione e la responsabilità civile identificandosi nei cittadini di un altro Paese. Inoltre vi ricordo che “La famiglia è il test della libertà, perché è l’unica cosa che l’uomo libero fa da sé e per sé (Gilbert Keith Chesterton). E la vera libertà non sta nello scegliere tra bianco e nero, ma consiste nel sottrarsi a questa scelta prescritta (Theodor Adorno).

Così nella vita bisogna scoprire presto i propri talenti: prima si arriva a guardarsi allo specchio, a capire dove si può veramente dare qualcosa, prima si tolgono agli altri un sacco di guai” (Castelvecchi). E quindi di conseguenza si risparmiano un sacco di sofferenze anche a sé stessi.

Comunque chiudo dicendo che la Fiat è rinata cambiando il 99 per cento dei dirigenti di prima linea. Tu Italia che aspetti? Carissimo Berlusconi, con la sua vecchia mente e con i suoi vecchi amici può solo rallentare il corso della storia d’Italia. Faccia un gesto creativo davvero unico e storico nella vita: si tolga di mezzo. Delle onorevoli dimissioni sono sicuramente meglio delle inutili e rischiose apparizioni nelle sue e nelle nostre televisioni.

“Con l’età, tra te e la realtà che ti circonda comincia a formarsi una materia isolante. A causa sua vedi peggio, senti peggio e soprattutto percepisci peggio. All’inizio è una sottile nebbia… infine una spessa parete, attraverso la quale non vedi né senti più nulla” (Paul Celan, Fuga dalla morte).

 

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