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L’incertezza delle alleanze tra PD, IDV e UDC: l’assicurazione a vita per il Premier

Credetemi: ho scoperto che c’è un antiberlusconismo che a volte mi fa molto più schifo del berlusconismo stesso.
 
E’ quell’antiberlusconismo di facciata, fondato non su idee o programmi concreti, non sulla reale voglia di sconfiggere il premier, ma basato solo ed assolutamente sulla smisurata voglia di potere e di poltrone.
 
E’ quell’antiberlusconismo spicciolo che dura ormai da parecchio tempo e che puntualmente ogni giorno si traduce in un aumento di consensi per Berlusconi, che avrà sicuramente 10.000 difetti, ma se almeno un pregio glielo si vuole riconoscere onestamente, quel pregio è che in tanti anni è riuscito a mettere quelli della sua parte tutti d’accordo sulla sua leadership.
 
Questi vari Casini, Di Pietro e Bersani ancora non riescono a capire quanto si autodanneggino, a volte penso quasi che siano masochisti: finite le elezioni, ognuno va per la sua strada, a stento si saluteranno in Parlamento o se si beccano per strada. Poi arrivano di nuovo le elezioni, europee, provinciali, comunali o regionali, ed iniziano a ritelefonarsi ed a ricontemplarsi, rinizia il valzer delle candidature e riniziano le elemosine di alleanze.
 
Lo so che essere qualunquisti, quando si parla di politica, è la cosa più dannosa che esista, a maggior ragione mi dispiace esserlo perché quest’anno avevo riposto alcune speranze nell’IDV, ma in questo momento non riesco proprio a giudicare i vari partiti dell’Opposizione senza identificarli tutti con la stessa ed ennesima melma: ma se Di Pietro si spiazza e cerca tutto l’anno di intraprendere una propria strada, con le proprie idee e con le proprie battaglie, perché puntualmente non riesce ad arrivare alle elezioni senza chiedere appoggi o alleanze?
 
Già non ci riesce Di Pietro, perché vuole vincere. Come Bersani. Come Casini.
 
La sete di poltrone stravince sulla fame di idee.
 
La voglia di vincere supera di gran lunga la voglia di affermare prima le proprie idee, poi le proprie persone e poi i propri partiti.
 
E non si accorgono che così il PDL non vince ma stravince. Tra un 50% di meriti e un 50% di demeriti altrui.
 
Puntualmente arrivano le elezioni e bisogna assistere alla solita farsa: questa volta è il turno del PD, dell’IDV e dell’UDC, che cercano di uniformarsi affannosamente sotto la maschera dell’antiberlusconismo.
 
E intanto continua l’assicurazione a vita per il Premier.
 
Non sapete quanto mi sia difficile scriverlo, ma più andiamo avanti e più mi rendo conto di quanto sia vero: Berlusconi è riuscito a mettere proprio tutti d’accordo.

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