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 Home page > Attualità > Economia > L’era dell’egemonia Occidentale è agli sgoccioli

L’era dell’egemonia Occidentale è agli sgoccioli

 

Il primato economico del mondo Occidentale, che ha contraddistinto l’età Moderna e l’ètà Contemporanea, è agli sgoccioli. Si è innescato un meccanismo irreversibile determinato da diversi fattori, tra cui l’invecchiamento della popolazione e il relativo sbilanciamento della spesa previdenziale, che stanno lentamente erodendo la capacità di crescita dei Paesi Occidentali surclassati da Paesi molto più giovani e dinamici come molti Paesi Asiatici e Sud Americani.

Le maggiori capacità di ripresa economica della Cina, in questa fase di uscita dalla crisi, è una prova schiacciante dell’eccessivo appesantimento dei sistemi Occidentali. 

Il raggiungimento del benessere ha portato i Paesi Occidentali ad adottare un modello sociale conservativo, ovvero a cercare di mantenere la ricchezza conseguita senza metterla in pericolo. Ciò si manifesta in una scarsa propensione al rischio d’impresa, quindi alla limitata crescita delle imprese medio piccole, e in una scarsa propensione alla procreazione; più figli rappresentano una spesa e per alcuni una naturale messa in pericolo del patrimonio di famiglia.

Inoltre un fattore preoccupante è quello legato alla società dell’immagine. In Occidente ci si indebita troppo per acquistare beni di lusso del tutto inutili e non per avviare attività imprenditoriali  come avviene invece nei Paesi in forte via di sviluppo.

Pertanto il disastro sociale del figlio unico per scelta, correlato alla pratica comune dei piccoli imprenditori di tirare i remi in barca e vivere di rendita piuttosto che rischiare e crescere, stanno in verità erodendo la ricchezza e la capacità di generarne di nuova in Occidente.

La percentuale di coloro che si trovano nella fase inoltrata della vita, non lavorativa, è in costante crescita e rischia di divenire a breve eccessiva rispetto a coloro che sono in età lavorativa. La spesa per l’erogazione delle pensioni diviene di anno in anno sempre maggiore e limita pericolosamente la dinamicità e la possibilità di investimento degli stati Occidentali. Inoltre nell’invecchiamento della popolazione c’è un correlato aggravio delle spese sostenute dal sistema sanitario, poiché l’anziano necessita di molte più cure del giovane.

C’è un ulteriore fattore limitante nell’invecchiamento della popolazione ovvero le spese dirette ed indirette che le famiglie devono sostenere per provvedere al sostentamento degli anziani, che spesso non essendo più autosufficienti necessitano di assistenti domestici; questo erode le capacità di spesa delle famiglie Occidentali poiché molto spesso le pensioni degli anziani non sono sufficienti a sostenere tutti i costi. 

L’ opulento Primo Mondo invecchia rapidamente perdendo colpi, dinamicità e passione. I Paesi in forte via di sviluppo, dal canto loro, sono giovani, agguerriti e desiderosi di arrivare. La lotta è impari ed il risultato finale scontato. 

Commenti all'articolo

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.162) 28 settembre 2009 11:56
    Damiano Mazzotti

    Hai colto molti bersagli con un singolo articolo...

    Ogni condizione ha però vantaggi e svantaggi...

    I giovani hanno più idee ma sono anche più irruenti, istintivi, aggressivi e condizionabili...

    In pratica possono essere mandati allegramente a fare la guerra, quando sono troppi e nullatenenti...

  • Di Massimo (---.---.---.131) 28 settembre 2009 19:47

    L’autore ha sicuramente ragione, ma non enuncia le politiche che si dovrebbero conseguentemente adottare per superare i gravi problemi illustrati.
    Che dovrebbero essere:
    Forte e deciso innalzamento dell’età pensionabile, per tutti.
    Assegni familiari, contributi di vario tipo, diminuzione del carico fiscale famigliare in base alla presenza di figli minori. Norme che dovrebbero valere solo per le coppie tradizionali, non per le varie unioni omosessuali che, in linea di massima, non portano beneficio in termini di natalità.
    Forti agevolazioni per le imprese con diminuzione degli oneri fiscali e burocratici ed un più agevole accesso al credito.

    C’è qualcuno che può pensare che tali politiche non creerebbero enormi problemi sociali con i sindacati e con i partiti ed i movimenti della sinistra, con le immancabili violente campagne della La Repubblica, dell’Unità ecc.ecc. , denuncianti regimi, dittature , razzismi, omofobia, creazione di nuove povertà e così via ?

    Provate a chiedere l’opinione dei vari Bersani, Franceschini per non parlare dei Di Pietro e della Sinistra estrema. Se hanno il coraggio di dire che sono politiche giuste , alle prossime elezioni, li voterò anch’io.









     

  • Di idea3online (---.---.---.115) 29 settembre 2009 00:53
    idea3online

    Articolo interessante, però si sofferma solo su una causa, mentre la principale è il degrado morale della cultura occidentale, la vera causa è una società malata per colpa del super liberismo, dottrina economica applicata anche in tutte le strutture della vita sociale degli stati occidentali. Il super liberismo trasforma l’Homo Sapiens in Homo Lupus, una società capitalista dove l’individualismo è il motore che sposta la macchina del consumismo non potrà che non fallire. Questo è il vero motivo, ma che per forza di comodo non vogliamo accettare.

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.125) 29 settembre 2009 11:32
    Damiano Mazzotti

    Idea online ha colto la vera radice del problema della società occidentale:

    L’uomo è un essere sociale che agisce attraverso la competizione e la cooperazione...

    E la cooperazione è il fattore che contraddistingue l’evoluzione delle società e della civiltà...

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