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 Home page > Tribuna Libera > L’aggressione a Berlusconi e le sinapsi della stupidità

L’aggressione a Berlusconi e le sinapsi della stupidità

Questi giorni sono stato senza TV né Internet, e devo dire che sono stato benissimo. Ho scritto e letto molto, ma poi la loro mancanza inevitabilmente si fa sentire e allora, in qualche modo, rientri in questo mondo virtuale che ti riempie di informazioni fino a farti fondere il cervello.
 
Ho appena letto, su quei giornali gratuiti che trovi alle metrò, che secondo uno studio dell’Università della California pubblicato sul quotidiano britannico Daily Mail, un adulto medio è esposto mediamente al bombardamento di 100 mila parole e 34 gigabyte di informazioni al giorno. Pare che il cervello ad un certo punto vada in corto circuito e si abbia scarsa capacità di concentrazione.

Dite quello che vi pare, ma in realtà questo studio è un po’ arretrato e non ha preso come campione l’Italia, che ben prima dell’avvento di Internet, grazie alla TV commerciale, ha reso la maggioranza di noi incapace di ragionare e sviluppare pensieri propri. Ci siamo rincretiniti e molti di noi, attraverso internet e alcuni social network come Facebook, stiamo regredendo in maniera spaventosa.


Sempre secondo lo studio californiano, pare che tra qualche generazione svilupperemo nuove cellule nervose per queste attività. Insomma, è meraviglioso pensare che avremo delle nuove sinapsi predisposte per l’inattività in eccesso.

Ieri, nonostante senza TV e senza Internet, ho appreso dell’aggressione a Berlusconi. Io, senza alcuna ipocrisia, non mi sono allarmato per lui, ma per quello che sarebbe accaduto in seguito.

Il seguito è scontato, sarebbe retorico dirlo. Una cosa, però, fatemela dire: tra breve useremo Internet solamente per utilizzare le nuove sinapsi della stupidità.

Commenti all'articolo

  • Di carlo aragonese (---.---.---.21) 21 dicembre 2009 12:33
    carlo aragonese

    Il problema, a mio parere, è come usarlo internet e soprattutto come considerarlo. Io posso solo portare qui la mia esperienza. Uso internet come un elettrodomestico: cioé un mezzo per interagire o ricavare qualcosa per me utile. Con gli anni ho capito che se non saputo usare, internet poteva essere pericoloso. L’ho capito soprattutto frequentando per un paio di mesi Facebook: dove la privacy non esiste e dove un qualsiasi megalomane inculturato, spesso volgare, può trascinare masse di emeriti ingenui in sentieri di paranoia totale (quando va bene). Quindi ho eliminato tutti i cosiddetti "amici" e allentato la frequenza, promettendomi in futuro di evitare il "cortile" mediatico dei quacquaracqua. Non è questione quindi di non leggere i giornali, di non vedere tv, idi non frequentare nternet per un periodo di tempo per rendersi conto di certa stupidità mediatica: bisogna invece coglierla, la stupidità, solo per buttarla nel cesso. E’ necessario un distacco con internet: solo così puoi essere obiettivo. Influenzare una coscienza, diceva Wilde, è l’unica da considerarsi amorale.

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