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Italia 6° paese più ricco al mondo: cchiù PIL per tutti

Cosa ci si poteva aspettare da un uomo che ha fatto dell’apparire e della capacità di vendere e sapersi vendere la fonte di tutti i suoi successi? Nient’altro che annunci, parole, fumo, e poco importa che poi nulla si concretizzi. L’obiettivo finale non è quello di mostrare ciò che si è fatto, ma quello di far credere che si stia mostrando ciò che si è fatto!

E un così abile venditore poteva mai perdere l’occasione di sfruttare una dichiarazione positiva di un organismo internazionale per far credere ai suoi tele-elettori che tutto sia quasi risolto grazie a chissà quale suo provvidenziale intervento? Certo che no, ed è comprensibile. 

Meno comprensibile, però, è il fatto che, come sempre, nessun giornalista né alcun esponente dell’opposizione abbiano completato la notizia celebrata dal presidente del consiglio con altre informazioni che possono aiutare a capire che da festeggiare, tutto sommato, c’è ben poco.

È notizia di ieri il trionfale annuncio del presidente del consiglio Silvio Berlusconi: «Noi il sesto Paese più ricco»

Ocse: c’è ripresa, Italia al top
«Noi il sesto Paese più ricco»

Berlusconi: «Superata la Gran Bretagna, siamo i sesti più ricchi al mondo». Tremonti: «Tempo galantuomo»


ROMA - L’Italia ha ormai sorpassato la Gran Bretagna per prodotto interno lordo (Pil) e quindi è ormai la sesta nazione più ricca tra i Paesi industrializzati dal mondo.
(da Corriere.it)

Notizia da incorniciare, no? Un risultato eccellente!

Così sembrerebbe, ma questo è solo ciò che si vuole far credere, eliminando dalla notizia integrale ogni altro elemento che la completi. Non siamo poi così tanto più ricchi rispetto a prima, in quanto ci sono diversi aspetti da considerare.

Il primo, il più evidente per tutti, è che basta mettere le mani in tasca per accorgersi di quanta ricchezza in più abbiamo. E questo è tanto più evidente per le migliaia di precari a 800-1000 Euro al mese, per le altre migliaia di persone che il lavoro, precario o meno, lo stanno perdendo o l’hanno perso già, per i 400 mila lavoratori che stanno per perdere la cassa integrazione ordinaria, eccetera eccetera. 

Ma bisogna andare più nello specifico per capire perché la notizia tanto esaltata da tutti i tg sia, in realtà, carente.

In primo luogo, occorre osservare come il sorpasso effettuato dall’Italia sull’Inghilterra non sia frutto di un risultato particolarmente eccellente conseguito dalla nostra economia, quanto di un peggioramento delle condizioni di quella britannica. In particolare, infatti, la crescita nelle stime del PIL è dovuta agli effetti del cambio euro-sterlina.

"Le ultime rilevazioni effettuate dalla BCE, infatti, martedì ponevano l’euro al valore di 0,89360 sterline, mentre mercoledì il valore è aumentato a 0,91855. Facendo i dovuti calcoli, risulta così che il PIL italiano del 2007 è più alto di quello inglese dello 0,7%". (Fonte: Businessonline

Un po’ come esultare per un sorpasso della nostra auto preferita al rivale uscito fuori strada.

Qui, tra l’altro, andrebbe aperto un enorme dibattito con tutti quei detrattori dell’ingresso dell’Italia nell’Euro, opera diabolica attribuita all’odiato Prodi che, in realtà, sta consentendo al nostro Paese di resistere alla crisi forse molto più di quanto non avrebbe potuto fare con una moneta debole come la Lira.

A ciò, comunque, vanno aggiunti anche altri elementi.

Bisogna, infatti, considerare il potere d’acquisto, che è poi ciò con cui maggiormente ci si scontra nella vita di tutti i giorni. Se si considera il livello dei prezzi, l’Italia pur superando ancora l’Inghilterra, si assesta in decima posizione rispetto alle altre potenze mondiali.

È poi un ulteriore dato di fatto il crescente divario tra ricchi e poveri: se qualcuno si sta arricchendo, forse è proprio chi ha già un lauto conto in banca. Così come è un dato di fatto la mancanza di mobilità sociale: "la probabilità di un povero di arricchirsi nel giro di una generazione o di un ricco di perdere il proprio benessere economico è più ridotta rispetto a quella di altre nazioni".

E i salari? Una tragedia! 

È dello scorso maggio la notizia che i salari italiani sono in media inferiori del 17% rispetto alla media OCSE, dato che ci classifica al 23° posto su 30. (Fonte: Corriere.it)

C’è poi un debito pubblico sempre più ampio ("l’ultimo Bollettino Statistico di Bankitalia, invece, rileva che il debito pubblico, nel periodo da gennaio a maggio del 2009, è cresciuto del 5,4%, ovverosia di quasi 90 miliardi di euro. In particolare, alla fine dello scorso mese di maggio il deficit dello Stato ha raggiunto la nuova quota record di 1.752,188 miliardi di euro" Fonte: FinanzaLive.com) e c’è anche una pressione fiscale che, nonostante le promesse di portarla al di sotto del 40 %, oggi ha raggiunto nuovi livelli record ("Il 2009 registrerà un calo del gettito fiscale del 2,2% ma, per effetto della riduzione della crescita, ci sarà un aumento della pressione fiscale che tornerà dal 43% del 2008 al 43,3%, cioè al picco registrato nel 2007 con il precedente Governo, raggiungendo così il livello più alto se si esclude il 1997, cioè l’anno dell’eurotassa nel quale toccò il 43,7%. La pressione fiscale, cioè il rapporto tra le tasse incassate e la ricchezza prodotta dal paese, tornerà a scendere sotto la soglia del 43% solo nel 2013 (42,9%)" Fonte: Il Sole 24 Ore).

Ovviamente, nessuno si è azzardato a contraddire il presidente del consiglio, né tantomeno a completare l’informazione che si stava dando al proprio pubblico. E pensare che il mestiere del giornalista dovrebbe essere quello di "informare"!

Intanto i milioni di persone incollate alla tv sono stati raggiunti da un messaggio incompleto e fuorviante, lo hanno incamerato e stamattina, nel fare la spesa, si sono sentiti un po’ più felici! Forse...

Commenti all'articolo

  • Di Oloap (---.---.---.45) 7 novembre 2009 16:43

    Su Radio24 e su SkyTG24 la notizia è stata data completa, spiegando che il sorpasso era sostanzialmente dovuto ai favori del cambio, a sua volta dovuto ad una economia inglese fortemente basata sulla finanza e quindi particolarmente in crisi in questo periodo.

  • Di venus (---.---.---.98) 7 novembre 2009 16:47

    Cosa ci hanno messo nel pil?
    La cocaina?

  • Di massimo (---.---.---.131) 7 novembre 2009 18:23

    ma alla gente come l’autore di questo articolo interessa sempre e solo parlar male di Berlusconi, e non saprei veramente a quale scopo, o invece non sarebbe il caso di approfondire seriamente e professionalmente la nostra situazione economica, certo non facile ed estremamente legata con l’andamento delle altre realtà mondiali ’
    Ma c’è qualcuno che può pensare seriamente che sia più importante parlar male di Berlusconi, a prescindere , invece di capire cosa è successo e proporre serie e valide politiche economiche ?
    Se oggi l’OCSE dice che andiamo un pò meno peggio di altri , cerchiamo di trarne uno stimolo positivo e non diciamo subito che comunque Berlusconi è l’essenza di ogni male.
    Siete patetici in questo cieco e fondamentalista fanatismo anti berlusconi.
    E soprattutto inutili.

    • Di barbara (---.---.---.241) 7 novembre 2009 18:46

       
      L’ARTICOLO HA SOLO SPIEGATO COME BERLUSCONI PUR NON FACENDO NULLA SI ATTRIBUISCE MERITI CHE NON HA E DESCRIVE SITUAZIONI FITTIZIE COME SE FOSSERO VERE.
      DICE E FA TUTTO GRAZIE AI SUOI YESMEN, NON VUOLE ESSERE CONTRADDETTO E CHI LO FA E’ FUORI DAL GIOCO!! 
      QUINDI BEN VENGANO LE CRITICHE PER TUTTI!!
      PER CAPIRE COSA E’ SUCCESSO E SUCCEDE DOBBIAMO RICEVERE UN INFORMAZIONE VERA E NON COSTRUITA AD ARTE A FAVORE DEL CAPO.

    • Di itch (---.---.---.224) 8 novembre 2009 10:44
      itch

      come ha già risposto barbara, che ha colto in pieno il senso dell’articolo, il mio non vuole essere un attacco a berlusconi, per quanto sia l’ultima persona al mondo a cui darei il mio voto, ma in particolare a un sistema di informazione che mira ad accrescere la popolarità del premier comunicando dati a volte falsi e a volte incompleti.
      la notizia è stata data, dal presidente del consiglio in primis, con toni trionfalistici che, purtroppo, trovano poco fondamento nella vita reale.
      la critica, inoltre, come già accaduto in un mio precedente articolo, è mossa anche a un’opposizione che potrebbe fondare la propria politica su questi temi, smentendo berlusconi e i mezzi d’informazione, laddove diano notizie più o meno inesatte (economia, processi a berlusconi, ricostruzione a l’aquila, spazzatura a napoli, tanto per citare esempi comuni), ma che invece resta attaccata a frasi fatte o attacchi sterili che lo stesso presidente del consiglio ha imparato benissimo a rivoltare contro i suoi avversari.

  • Di G&G (---.---.---.120) 7 novembre 2009 18:55

    Prima di commentare informarsi prego, il Superindice dell’OCSE è: ’’Un indicatore “anticipatore”, che punta cioè a cogliere l’andamento del ciclo economico con sei-nove mesi di anticipo e che - in quanto tale - è esposto ad un certo margine di incertezza e di errore...’’ Informare urgentemente anche il nano contaballe!

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