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Insipienza 5 : Compiti ed attribuzioni del C.S.M.

Dal dizionario della lingua italiana De Mauro : insipienza = ignoranza, ottusità di mente, stoltezza, stupidità.

Del Consiglio Superiore della Magistratura si occupano gli articoli 104 e 105 della Costituzione, nonché la legge 24 marzo 1958, n. 195 e successive modifiche ed integrazioni. Gli studiosi di Diritto Costituzionale, volendo approfondire l’argomento della sua costituzione e del suo funzionamento, hanno una ampia dottrina da consultare, sempre mettendo al centro le norme, costituzionali e non, che lo disciplinano.
 
Ed è proprio questa l’insipienza.
 
Perché al centro non deve stare la norma, ma l’uomo, il cittadino.
 
L’argomento va affrontato non chiedendosi cosa debba fare il C.S.M. secondo legge, ma cosa esso debba fare concretamente in favore del cittadino. Ed una risposta possiamo trovarla anche senza conoscere la dottrina giuridica, ma semplicemente alla luce del pensiero di Albert Hirschman, economista berlinese di famiglia ebrea, citato dal Ministro Renato Brunetta nel suo saggio Rivoluzione in corso, editore Mondadori.
 
Hirschman dice sostanzialmente che, nei rapporti fra il singolo (cittadino o cliente che sia) e le grandi organizzazioni, ivi comprese le Istituzioni, è essenziale per il buon funzionamento delle seconde che funzioni almeno uno di due meccanismi, uno detto exit ed uno detto voice. Il primo consiste nella possibilità per il singolo, di andarsene e di rivolgersi altrove; in sostanza l’applicazione del principio del libero mercato.Talora questo non è possibile (es. nel caso di un monopolio, di una Istituzione etc.) ed allora deve essere data la seconda opzione, quella voice, che consiste nel potere interloquire ed essere ascoltato da un soggetto a questo deputato, da un qualcuno che possa dare attuazione, con premi e sanzioni, alla valutazione della grande organizzazione da parte del singolo utente.
 
Ecco cosa chiede il cittadino al Consiglio Superiore della Magistratura, che sia l’organismo cui far giungere la propria voce per le questioni che riguardano l’amministrazione della giustizia. Semplicemente questo, null’altro. E, ovviamente, che possa farlo con frutto: all’attuale Consiglio, formato in prevalenza da magistrati e perciò in conflitto di interesse nel valutare l’operato di altri magistrati, è del tutto inutile rivolgersi da questo punto di vista.
 
Il resto sono chiacchiere ed aria fritta.
 
 

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