• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > Insipienza 3: il Consiglio Superiore della Magistratura

Insipienza 3: il Consiglio Superiore della Magistratura

Dal dizionario della lingua italiana De Mauro : insipienza = ignoranza, ottusità di mente, stoltezza, stupidità.

a) Dottor Felice Di Persia, P.M. nel processo ad Enzo Tortora: è diventato Procuratore della Repubblica di Nocera Inferiore;
b) Dottor Lucio Di Pietro, P.M. nel processo ad Enzo Tortora: è diventato Procuratore Generale della Repubblica di Salerno;
c) Dottor Diego Marmo, giudice istruttore nel processo ad Enzo Tortora: è diventato Procuratore Generale della Repubblica di Torre Annunziata;
d) Dottor Luigi Sansone, giudice di 1° grado nel processo ad Enzo Tortora: è diventato Presidente della VI Sezione Penale della Corte di Cassazione.
 
Da quanto sopra consegue che, dopo la vicenda Tortora, non si sono fatti significativi passi avanti nel perseguire una giustizia giusta: se qualcuno viene aiutato a non subire le conseguenze derivanti dalle sue stesse decisioni, quale motivo avrà in futuro per prendere decisioni corrette?
 
Ovviamente è il Consiglio Superiore della Magistratura, organismo disciplinare della Magistratura, ad essere pesantemente chiamato in causa. E la riforma governativa sembra che preveda una sua scissione in due parti, una per la Magistratura Giudicante e una per la Magistratura Inquirente. Ecco l’insipienza.
 
Occorre chiedersi: sarebbe cambiata qualcosa nelle carriere dei magistrati sopraelencati se, invece di avere un unico C.S.M., ne avessimo avuti due? La risposta è no. Perché il problema è altrove, ossia nella sua composizione. L’attuale composizione, disegnata dall’ex Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro quando era un giovane deputato dell’Assemblea Costituente, prevede un numero di togati di gran lunga superiore rispetto agli altri membri e questi togati, nel valutare altri magistrati, si trovano ad agire in un eclatante conflitto di interessi di categoria. In Francia le cose vanno ben diversamente perché la componente togata del loro C.S.M. è fortemente minoritaria.
 
I soggetti che dovrebbero essere per primi chiamati a far parte del C.S.M. sono gli avvocati, i quali si alternano nel patrocinio sia di parti sia di imputati ed hanno certamente a cuore il buon funzionamento del sistema per poter svolgere felicemente la loro professione. Anche il mondo della cultura universitaria può fornire soggetti di spessore e non condizionati da conflitti di sorta. E non sarebbe inopportuno se il Ministero della Giustizia si dotasse di un proprio ampio organigramma di funzionari di valore, escludendo di far ricorso sempre a soggetti appartenenti alla Magistratura: alcuni di loro potrebbero trovare adeguata collocazione nel C.S.M..
 
Risolto questo problema, non si vede proprio quale vantaggio si avrebbe nella creazione di due C.S.M. distinti e separati, anzi non è affatto remota l’ipotesi che possano sorgere conflitti di competenza fra di loro perchè il procedimento penale resta pur sempre unico. Per contro, variata adeguatamente la composizione del C.S.M., i magistrati di un ipotetico processo Tortora-bis non farebbero certamente una brillante carriera.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.101) 4 ottobre 2011 13:23

    Condivido in parte;il contenuto dell’articolo:si separazione delle carriere(procuratori e magistrati giudicanti) ma rappresentati in un unico CSM, sulla cui variazione di composizione si potrebbe discutere.Ma soprattutto ricordarsi dell’esito del referendum sulla rasponsabilità civile dei magistrati.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares