• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Politica > Insipienza 2: l’immunità parlamentare

Insipienza 2: l’immunità parlamentare

Dal dizionario della lingua italiana De Mauro: insipienza = ignoranza, ottusità di mente, stoltezza, stupidità.

Erano 655 gli iscritti nell’elenco per le assunzioni all’Agenzia Regionale per l’Ambiente della Campania, ciascuno con accanto il nome del proprio “santo in paradiso”. I “santi” erano tutti personaggi appartenenti alla politica. I più accreditanti, nel senso che contemporaneamente sostenevano più iscritti, erano Luigi Nocera, candidato alle ultime elezioni europee, Tommaso Barbato, ex senatore, Antonio Fantini, ex segretario regionale di partito, Pasquale Giuditta, ex parlamentare, Clemente Mastella, a tutti noto, Errico Fernando, consigliere regionale, Sandra Mastella, anch’essa a tutti nota; in rigoroso ordine numerico di segnalazioni.
 
Nella vicenda Cosentino, invece, si hanno gli atti dell’inchiesta da cui si deduce che le segnalazioni per il lavoro erano di due tipi, in uno mescolati: quelle politiche e quelle malavitose. Andavano e venivano in funzione degli eventi e sovente, ai fini pratici, il lavoro era un “accidente”. Nel senso che non era nemmeno necessario lavorare per ricevere lo stipendio, bastava avere la segnalazione giusta, al posto giusto, al momento giusto.
 
Da tutto ciò i politici ricevevano adeguato contraccambio in occasione delle elezioni: i loro clientes sapevano come trasformare le segnalazioni in voti ed anche questo lo leggiamo negli atti processuali della vicenda Cosentino.
 
A tutto questo risponde l’ipotizzato ripristino dell’immunità parlamentare senza restrizione alcuna. Ecco l’insipienza.
 
Certo la tutela degli eletti dal popolo al Parlamento è sacrosanta: se ne occupa ampiamente l’articolo 68 della Costituzione, che pone seri vincoli all’attività della magistratura nei loro confronti, prescrivendo in via preliminare all’attivazione di un procedimento penale, l’autorizzazione della Camera di appartenenza. Però non si vede bene quale ulteriore automatica tutela debba ricevere un eventuale eletto che ricerchi il consenso con metodi clientelari e non con la forza delle proprie idee e delle proprie iniziative politiche. E’ come giocare a carte e barare e i primi ad essere danneggiati e imbrogliati sono proprio gli altri parlamentari che non seguono tali indecenti sistemi.
 
Ed ancora, il fatto che tutti questi episodi di malapolitica siano localizzati nel Meridione del Paese, qualcosa dovrebbe dirlo. Per esempio dovrebbe dire che, in questa regione, il voto clientelare con ogni probabilità supera in quantità quello regolare, attorbando le istituzioni e venendo a costituire la principale causa di degrado civile e politico, e che è tempo perso pensare di aiutare questa regione mediante banche del Mezzogiorno et similia: per prima cosa bisogna tagliare alle radici la mala pianta della politica clientelare.
 
L’introduzione dell’immunità parlamentare, così come fortemente proposta, va nel senso diametralmente opposto e toglie le residue speranze ai cittadini del Sud, che sperano ancora nell’avvio di un percorso virtuoso per la loro regione. Persistendo in questa posizione si rimane nell’insipienza e si legittima un forte moto di opposizione all’iniziativa da parte della pubblica opinione.
 

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares