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Il Maestro Riccardo Muti ed i giovani

Commento del Maestro Riccardo Muti a margine del concerto di Natale da lui diretto nell’Aula del Senato domenica 20 dicembre : «Non si dice abbastanza dei giovani, dei loro problemi, del diritto che hanno di vivere in una società che offra delle reali occasioni».

Si è ormai abituati a soggetti estranei alla politica che parlano di politica suscitando grande interesse e fanno ciò surrogando i cosiddetti “politici di carriera”, che ormai si occupano, invece, solamente della lotta del potere per il potere. Uno, ad esempio, è il Governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, soprattutto in campo economico ; oggi registriamo anche il Maestro Riccardo Muti, che ha invece dedicato la sua attività professionale alla Bellezza ed all’Armonia (con la B e con la A maiuscole).
 
Le sue parole, dopo il concerto di Natale diretto al Senato, riportano alla mente i documentari televisivi su alcune specie animali, per le quali accade che un adulto uccida la prole di un altro adulto (leoni, zebre, etc.): sull’istinto di conservazione della specie prende il sopravvento la difesa delle proprie posizioni egoistiche di rendita. E lo stesso, in fondo, fa anche l’uomo quando annulla le istanze e le aspettative dei giovani con cui non condivide i propri cromosomi.
 
Di esempi concreti di questo deleterio fenomeno, che va sotto il nome di “familismo”, se ne possono indicare tantissimi: dagli incarichi nelle Università, alle libere professioni ereditarie, ai “monopoli di privati” incaricati di un servizio pubblico, alle regole dei contratti della Pubblica Amministrazione sempre in favore delle imprese esistenti e contro l’inserimento di nuovi soggetti economici più bravi, sino alla stessa politica interna dei partiti, che è sempre e solo quella delle loro “nomenklature”. Certo il Maestro Muti può solo porre il problema, che è quello di assicurare alle nuove generazioni un’esistenza rispettosa della loro umana dignità: tocca ad altri fare in modo che questo obiettivo sia conseguito. E fra gli altri mettiamo in testa l’informazione: i media possono e devono formare adeguatamente la pubblica opinione sulla necessità di un corretto ricambio generazionale, segnalando con forza ogni abuso di posizioni dominanti. Come dice il Maestro Muti, le parole sin-fonia, sin-tonia, sin-patia, sin-ergia e così via hanno il prefisso greco sin, che vuol dire insieme: il modo giusto di fare le cose, quello di condividerle. E questo ricorda Novalis ed il gruppo di Jena, la loro sin-filosofia, la loro sin-poesia, la loro sin-critica e così via. Tutte cose nella direzione opposta al familismo ed all’egocentrismo.

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