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Il 5 dicembre è il NO Berlusconi Day

Decine di gruppi su Facebook, siti internet e singoli individui si stanno mobilitando per il No B-Day previsto per il 5 dicembre a Roma. Un’iniziativa che partirà alle 14 da Piazza della Repubblica e che arriverà in Piazza del Popolo per ricongiungere (questa la previsione degli organizzatori) cinque milioni di persone stanche del clima delinquenziale che sta avvolgendo le istituzioni. Gli organizzatori la definiscono come la prima grande manifestazione autoconvocata e autorganizzata dalla Rete; una manifestazione che nei prossimi giorni farà sicuramente parlare di sé.

 
“A noi non interessa cosa accade se si dimette Berlusconi," - afferma il team del comitato organizzatore tra le righe dell’appello lanciato - "riteniamo che il finto "Fair Play" di alcuni settori dell’opposizione costituisca un atto di omissione di soccorso alla nostra democrazia del quale risponderanno, eventualmente, davanti agli elettori. Quello che sappiamo è che Berlusconi costituisce una gravissima anomalia nel quadro delle democrazie occidentali (come ribadito in questi giorni dalla stampa estera che definisce la nostra "una dittatura") e che lì non dovrebbe starci, anzi lì non sarebbe nemmeno dovuto arrivarci: cosa che peraltro sa benissimo anche lui e infatti forza leggi e Costituzione come nel caso dell’ex Lodo Alfano e si appresta a compiere una ulteriore stretta autoritaria, come dimostrano i suoi ultimi proclami di Benevento. Non possiamo più rimanere inerti di fronte alle iniziative di un uomo che tiene il Paese in ostaggio da oltre 15 anni e la cui concezione proprietaria dello Stato lo rende ostile verso ogni forma di libera espressione, come testimoniano gli attacchi selvaggi alla stampa libera, alla satira, alla Rete degli ultimi mesi. Non possiamo più rimanere inerti di fronte alla spregiudicatezza di un uomo su cui gravano le pesanti ombre di un recente passato legato alla ferocia mafiosa, dei suoi rapporti con mafiosi del calibro di Vittorio Mangano o di condannati per concorso esterno in associazione mafiosa come Marcello Dell’Utri. Deve dimettersi e difendersi, come ogni cittadino, davanti ai Tribunali della Repubblica per le accuse che gli vengono rivolte”.
 
In piazza, quindi, per la difesa della democrazia, con un’organizzazione partita quasi interamente su Internet attraverso la pagina su Facebook http://www.facebook.com/no.berlusconi.day e il sito web www.noberlusconiday.org.
 
Ma la mobilitazione esce dal web grazie anche ad alcuni organi di informazione libera. Media partner del No B-Day sono anche Il Fatto Quotidiano, Micromega, L’Espresso, La Repubblica, Liberazione, Carta e tanti altri. In religioso silenzio invece restano i canali istituzionali e i Tg della Rai, tant’è che il comitato organizzatore (attraverso il sito) ha scritto una lettera aperta ai direttori dei Tg RAI, al direttore ed al Presidente del CDA RAI, al presidente della Commissione di Vigilanza ed all’AGCOM per chiedere di svolgere il loro servizio pubblico informando i cittadini e quindi parlando del No Berlusconi Day.
 

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.88) 4 dicembre 2009 11:17

    cambio di itinerario: la manifestazione non avrà più il suo fulcro in Piazza del Popolo ma in Piazza San Giovanni (dove si fa il concertone del primo maggio). Ciao, Fab

  • Di Renzo Riva (---.---.---.86) 6 dicembre 2009 17:37
    Renzo Riva

    Non hanno avuto nemmeno il senso del ridicolo.

    90.000 scambiati per 1 milione.

    non c’è che dire.

    Bravi! 7+

    Circolo Bettino Craxi -Via dei Ramni 4 Roma-

    ROMA (5 dicembre) - " Pdl all’attacco contro il No B day. «Volevano partecipare anche Nicchi e Fidanzati, mi dispiace per loro perché la polizia li ha tratti in arresto e gli ha impedito di partecipare», ha detto sarcastico il ministro della Difesa e coordinatore del Pdl, Ignazio La Russa. Secondo il ministro «la notizia del giorno non è il No B Day ma la perdurante azione delle forze dell’ordine contro la mafia, oggi ci sono stati due arresti, uno a Milano, complimenti alla polizia».
    Dello stesso tenore il commento di Francesco Storace, segretario nazionale de La Destra. «Nella piazza di Roma manca solo Spatuzza», ha dichiarato in una nota." (Da Il Messaggero)
     
    Mentre IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO documentava l’efficienza del governo inaugurando l’attesa, da tempo, linea ferroviaria ad alta velocità Torino Salerno e MARONI annuciava la cattura dei capi mafiosi, gli orfanelli di Prodi, capitanati da Tonino Di Pietro, si sono esibiti in una grottesca e vomitevole performance al centro della capitale, bloccando, tra l’altro, per ore la città; e -diciamolo pure- a noi romani queste inutili, paralizzanti per la vita cittadina, manifestazioni giornaliere hanno rotto gli zibidei .
     La scarsa partecipaziopni dei presenti (RISPETTO ALLE PREANNUNCIATE PREVISIONI) non ha scoraggiato questi ultimi dal presentarsi agli sfortunati abitanti di Roma, con un ignobile, osceno spettacolo, privo di dignità morale e politica che ha giustamente suscitato l’indignazione degli sbigottiti passanti.
    Erano presenti , oltre agli organizzatori dell’IDV, quasi tutti fuoriusciti dalle varie formazioni politiche -di destra e di sinistra- e, raccattati da un Di Pietro dalla bocca buona, anche gli immancabili dirigenti del frammentato ed incerottato arcipelago comunista (Vendola, Diliberto, Rizzo ecc.) in cerca di una qualche visibilità, i superstiti verdastri, che poverini ormai sono ridotti a chiedere di essere riconosciuti come "specie protetta ", gli extra comunitari di fede islamica sodali dei terroristi e gli immancabili centri sociali (quelli di "10,100,1000 Nassiria" ). Non potevano naturalmente mancare i malinconici rappresentanti della componente minoritaria del PD fra i quali si sono intravisti il chirurgo Marino, la ballerina di Malindi on. Melandri , il boy scout Franceschini, che ricorda sempre più l’Alberto Sordi degli "Amici della Parrocchietta" e, incredibile ma vero, anche una persona garbata ed acuta come Rosy Bindi. 
     I manifestanti si sono sforzati di soddisfare le proprie insoddisfazioni personali e politiche,vociando in maniera scomposta e rinnovando l’invocazione rituale ed esorcizzante di immediate, salvifiche dimissioni del demoniaco cavaliere nero, cioè di Berlusconi .
    Purtroppo -per loro- è fastidiosa consuetudine nei Paesi democratici che i governi vengano sostituiti per volontà popolare, che normalmente si esprime tramite voto elettorale e non per le ridicole piazzate, gestite da bande organizzate da folli affetti da nevrosi e senza speranza di guarigione. (n. b.)
     
    Peccato che il Compagno Nino non abbia scritto cosa la Serracchiani, -aveva annunciato la sua partecipazione a titolo personale-, abbia detto o fatto in tale occasione.
     
    Mandi,
    Renzo Riva
    349.3464656


    La retorica dei numeri27102008

    Dopo ogni manifestazione di piazza, scattano puntuali le polemiche sulle cifre: due milioni di partecipanti, un milione300mila… bah. Non ho occhio per queste cose: a malapena riesco a distinguere se nell’aula in cui faccio lezione ci sono 50 o 100 presenze, dopo anni di didattica. 

    Con numeri più grandi, poi, l’impresa per me si fa impossibile.

    Mi conforta il fatto di non essere l’unica, a non esser capace. Perché è su questa specie di cecità che fanno leva i leader politici dopo ogni evento di piazza: gonfiano (o sgonfiano) i numeri – a seconda delle convenienze – da poche centinaia di migliaia a milioni (o viceversa).

    E lo fanno tutti, a destra come a sinistra.

    Leggi questo illuminante articolo, apparso su Il Sole 24 ore, 25 ottobre 2008.

    NELL’ARENA 300MILA POSTI: I MILIONI SONO SOLO LEGGENDA

    di Marco Ludovico

    La gara a chi la spara più grossa trova sempre un nuovo vincitore, se si tratta delle cifre sulle manifestazioni politiche e sindacali. Aspettiamo, dunque, i numeri di oggi. Sorridono intanto sotto i baffi i dirigenti del Viminale: da tempo hanno deciso di non dare più le loro stime, per non entrare nel conflitto politico. Ma la matematica non è un’opinione.

    Il Circo Massimo, in base alla sua estensione (72mila metri quadrati), calcolando un massimo di quattro persone a metro quadro – ed è già tanto – contiene al massimo300mila persone. Nel 2002 Sergio Cofferati, contro il terrorismo e le modifiche all’articolo 18, portò un mare di persone anche oltre la piazza, ma i tre milioni dichiarati dagli organizzatori erano evidentemente sopravvalutati. Il successo di quell’evento è incontestabile, ma da allora è partita una rincorsa nelle stime senza limiti.

    Per gli organizzatori scendere sotto il milione è ormai sinonimo di insuccesso.Ecco allora che si è arrivati anche a duplicare le stime. Nel 2006, a piazza San Giovanni, Silvio Berlusconi dichiarò «due milioni» di manifestanti: peccato che, con lo stesso inattaccabile criterio di calcolo della questura di Roma usato per il Circo Massimo, in quel luogo ce ne possono stare al massimo 150mila. Lo ha fattoRifondazione l’anno scorso nella medesima piazza romana («Siamo un milione!» ma erano 150mila), lo ha fatto poco prima An al Colosseo («Siamo mezzo milione» in realtà circa 60-70mila).

    Dirigenti del dipartimento di Pubblica Sicurezza, come Carlo De Stefano (oggi capo dell’antiterrorismo) o Nicola Cavaliere (vicecapo della Polizia), quando erano giovani poliziotti in ascesa hanno contribuito più di ogni altro a raffinare i metodi di calcolo.Ma allora si aveva a che fare con bugie più soft. Come quando negli anni Ottanta del secolo scorso piazza del Popolo era appannaggio della Destra, in testa il segretario Msi Giorgio Almirante. Mentre il piazzale davanti alla Basilica di San Giovanni rimaneva per tradizione della sinistra. Si faceva a gara, in quel caso – specie se c’erano due manifestazioni in contemporanea – a dire qual era la piazza più affollata. Peccato che piazza del Popolo può contenere al massimo 60mila persone: il Msi non avrebbe mai potuto vincere.

    Sempre in quegli anni la Polizia ricorda le angosce della sinistra, quando a San Giovanni si temeva un afflusso inferiore al previsto: con la corsa affannosa aposizionare il palco dei leader al centro della piazza, per mostrare alle telecamere il tutto esaurito. Dietro, però, c’erano centinaia di metri quadrati deserti.

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