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Garante, sì

Toghe a pezzi.

Ogni giorno che passa si può assistere ad una serie di attacchi dal parte del Pdl alla magistratura, rea di fare il suo lavoro. Nel corso degli ultimi 15 anni, dopo Tangentopoli, abbiamo assistito alla cancellazione (totale o di fatto) di diversi reati (finanziamento illecito dei partiti, falso in bilancio); ad un taglio dei tempi di prescrizione e quindi di durata massima dei processi; ad un taglio del personale (oggi ci sono scoperti, nelle Procure italiane, oltre 100 posti); e ad un progressivo taglio delle risorse per i Tribunali, dal 2001 ad oggi. E questo perchè? Perchè i magistrati hanno “osato” arrestare e processare alcuni politici per una minima parte dei reati che hanno commesso. Esattamente: una minima parte dei reati. Da notare che ho detto “processare” e non “condannare“. Infatti i politici, in una maniera o nell’altra, hanno sempre evitato il carcere: scappando con la coda tra le gambe, da vigliacchi (Craxi); ottenendo, per insondabili vie, delle sentenze assolutamente illogiche e contro il buon senso (Andreotti e Berlusconi); grazie alla prescrizione (Berlusconi). Comunque, non sono mai stati condannati.

Riforma-Mills. 

Oggi la magistratura è sottoposta all’assalto finale da parte del Pdl: prima un enorme taglio delle risorse (3,5 miliardi in 3 anni a partire dal primo gennaio 2009); poi la legge di riforma del processo penale (il PM diventa una specie di passacarte, perchè le indagini le fa la Polizia Giudiziaria senza che il PM possa dire nulla; in aula è solo il portavoce delle decisioni del Procuratore capo di nomina governativa); poi la legge sulle intercettazioni, che toglie ai magistrati la possibilità di utilizzare questo importante strumento di indagine. E così via.

E tutto perchè ci sono le prove provate dei reati commessi da Berlusconi. Prendiamo il processo Mills. Questo processo non nasce dalle “toghe rosse” o da un oscuro complotto. Nasce quando l’avvocato David Mills, che sentiva il fiato del fisco inglese sul collo, decide di sistemare la sua situazione. Sapendo che il fisco inglese non è accondiscendente come quello italiano, manda una lettera al suo commercialista, in cui chiede: “Scusa, io avrei 600 mila dollari che mi sono stati dati da Mr. B (testuale ndr) estero su estero, su un conto cifrato, perché grazie alla mia testimonianza reticente, gli ho evitato problemi. Come posso fare per giustificarne la proprietà?”. Se fosse stato un commericalista italiano, gli avrebbe detto come fare; essendo un inglese e per di più onesto, trasmette la lettera alla Polizia. Che acchiappa Mills e comincia a torchiarlo.

Roma-Londra. 

Durante questo interrogatorio, Mills ammette che i soldi glieli ha dati Bernasconi - ex manager Fininvest, ora morto – per conto di Berlusconi, per le testimonianze reticenti rese in due dei tre processi. A quel punto i poliziotti inglesi mandano le prove raccolte a Milano, visto che c’è un imputato che ha la residenza ad Arcore.

Certo, durante il processo poi Mills ha raccontato che aveva tirato in ballo Berlusconi per nascondere che il vero datore di quei soldi era un armatore napoletano, Diego Attanasio. Ma per credere a questa storia bisogna essere dei deficienti totali. Infatti è bene ricordare che quando si scoprì questa vicenda la moglie di Mills, allora ministro del Governo Blair, fu costretta a dimettersi dalla sua carica e poche settimane dopo divorziò (probabilmente dopo aver menato Mills, per averle rovinato la carriera politica). Quanto è credibile che uno si giochi il matrimonio, accusando un capo di Stato estero, per non parlare di un imprenditore?

Aho! Napo!

In tutto questo, il Csm si sta assumendo, nei limiti dei poteri che non ha, il compito di cercare di difendere la categoria. Il Csm, ma non il Presidente del Csm, che invece collabora a dare mazzate ai giudici. E il Presidente del Csm, nonchè Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano.

Non ha mai preso le difese dei magistrati. Anzi, ha sempre difeso gli abusi della politica contro i magistrati. Come ha fatto oggi quando, a fronte degli attacchi verbali che Berlusconi ha riservato ai magistrati (“Hanno organizzato un complotto eversivo contro di me”, ha detto all’uscita dall’ufficio politico dei dirigenti del Pdl), ha detto che i magistrati devono cercare e trovare il dialogo con la politica. Sarebbe come se io vedessi un ragazzo di 15 anni che sta prendendo a calci un bambino di 8 e dicessi a quello di 8: “Ma tu non devi litigare”. Ma se il bambino le sta buscando che deve fare? Può solo difendersi.

Il peggiore.

Ma – tornando alla magistratura – se persino colui che costituzionalmente ha il compito di difenderli, li attacca, cosa resta ai magistrati? Come possono ridurre il danno? Strisciare sulla pancia come pretende Berlusconi? Nessuna persona con un minimo di dignità lo farebbe. E fortunatamente tra i magistrati qualcuno così c’è ancora (non tutti; io ne ho visti parecchi strisciare senza problemi).

Purtroppo Napolitano si sta dimostrando il peggior Presidente della Repubblica dal 1945 ad oggi. Sinceramente, a suo tempo ho criticato molto Ciampi, per la sua debolezza. Lo chiamavo Azeglio “Don Abbondio” Ciampi. Ma rispetto alle schifezze che sta facendo Napolitano, Ciampi era oro. Napolitano sta usando – permettetemi la metafora un po’ dura – le pagine della Costituzione Italiana al posto della carta igienica. Addirittura ha aggredito con rabbia un cittadino che, a ragione, gli chiedeva di non firmare una legge pro-mafia come lo scudo fiscale. Una scena vergognosa, che mi ha fatto disprezzare l’essere italiano. Perchè quando colui che è il supremo difensore della Costituzione la rinnega così, sta solo spianando la strada alla distruzione del tessuto sociale.

Articolo di Antonio Rispoli per L‘89 [su concessione dell’autore e del sito JulieNews].

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