• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Economia > Finanza in crisi: lo scoppio della bolla dei mutui

Finanza in crisi: lo scoppio della bolla dei mutui

Le banche hanno storicamente assolto alla funzione di raccogliere denaro presso le famiglie e altri soggetti con propensione al risparmio per finanziare le imprese e chi ha bisogno di capitali, agendo da volano per l’economia, le borse permettono a imprese e investitori di incontrarsi, facilitando lo scambio di titoli finanziari quali azioni e obbligazioni.

Oggi invece la finanza viene associata alle continue e profonde crisi che hanno scosso l’economia mondiale a causa dello scoppio della bolla dei mutui americani, convinti che i prezzi delle case fossero destinati a crescere le banche americane, pur di entrare nel mercato, considerato che la Federal Reserve (la Banca centrale USA), per sostenere l’occupazione e la crescita forniva loro enormi quantità di denaro con bassi tassi di interesse, si sono sobbarcate mutui sempre a più alto rischio, frammentando l’attività di concessione del credito a livello mondiale, e cedendo ad altri operatori finanziari prestiti da esse in precedenza erogati, tramite l’attività di cartolarizzazione. 

Il rialzo dei tassi di interesse negli Stati Uniti ed il perseverare del rallentamento dell’economia hanno determinato lo scoppio della bolla immobiliare, con la conseguenza di un drastico aumento delle insolvenze, in particolare nel mercato dei mutui subprime (ovvero a clientela non primaria) statunitense.
 
Saltata la logica dei grandi gruppi Bancari, e i guadagni derivati dall’ingegneria finanziaria, le banche che possedevano queste cartolarizzazioni sono state chiamate a rispondere delle insolvenze, contagiando l’intera economia mondiale, in un clima di sfiducia generalizzato.
 
Il crollo della fiducia ha provocato una fortissima stretta creditizia nella “economia reale”, e i mercati delle obbligazioni societarie sono di fatto congelati, in Italia grazie anche alle recenti “performance negative” della Parmalat, Alitalia ed altri.
 
In questa situazione, anche un’impresa solida si trova in forte difficoltà dovuta al calo degli ordinativi derivanti dalla crisi Internazionale e nel reperire i capitali necessari al proprio funzionamento.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares