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Fiat. Sindacati tedeschi: "Ecco i piani Phoenix e Football"

All’incontro tenutosi ieri tra le organizzazioni sindacali tedesche ed italiani, Klaus Franz, presidente del consiglio di fabbrica della Opel, ha mostrato i piani per la fusione tra il Lingotto e la casa di Russelsheim, intestati su "carta Fiat".

 

E’ stato un amaro rientro a casa per Bruno Vitali, responsabile auto della Fim-Cisl, e per il suo collega Enzo Masini, della Fiom-Cgil, dopo l’incontro a Francoforte, capitale finanziaria tedesca, con i massimi responsabili sindacali Opel.

"E’ assurdo essere messi al corrente dai colleghi Opel dei piani industriali di Sergio Marchionne che riguardano stabilimenti italiani"- questo il commento dei due dopo l’incontro.

Per la verità alcune indiscrezioni erano gia circolate nei giorni scorsi sulla stampa tedesca, ma l’incubo ora si è materializzato su carta intastata Fiat: un incubo da 18 mila esuberi.

Nello stesso giorno in cui i dati delle vendite vedono la Fiat fare la parte da leone, con una quota del gruppo che, in Europa occidentale, vola al 10% (risultato mai raggiunto negli ultimi otto anni) e con un balzo delle immatricolazioni del 5%, finalmente si parla dei piani industriali che dovrebbero portare alla fusione.

In un’intervista a Sky Tg24 Masini spiega: "Ho visto i due piani e sono su carta Fiat. Il primo prevede 18 mila esuberi, la chiusura di due stabilimenti in Italia, quello di Termini Imerese e quello di Pomigliano D’Arco, ulteriori processi di ristrutturazione nel nostro paese, la chiusura di due stabilimenti inglesi e di tre in Germania".

Poi sempre Masini prosegue: "L’altro piano è comunque pesante perchè prevede sempre la chiusura di Termini Imerese e si dovrebbe ridurre la capacità occupazionale di Pomigliano. Se questi piani dovessero essere applicati avremmo una situazione di estrema tensione".

Quello che maggiormente preoccupa i sindacati italiani in questa fase è il silenzio totale del nostro governo: "E’ assolutamente assurdo che il governo italiano sia l’unico che in questo momento non stia discutendo e trattando con Fiat e con noi sul futuro industriale dell’alleanza"- continua lo stesso sindacalista.



Ricordiamo che sono mesi che le organizzazioni metalmeccaniche dei lavoratori chiedono un incontro a Berlusconi, ma questi tace e sembra essere in ottima compagnia in tal senso visto lo stesso comportamento tenuto dal ministro Sacconi.

Sarebbe inutile convocare le parti sociali a cose fatte.

Infine è di oggi la notizia riportata dal Financial Times, basata su fonte anonima vista la delicatezza del momento, secondo cui Fiat trova un ostacolo alla fusione con Opel dovuto alla indisponibilità di Gm di cedere i settori più redditizi per la compagnia americana: "L’America Latina è l’ostacolo".

Fiat vorrebbe concedere a Gm il 20% del nuovo colosso mondiale che verrebbe a nascere, mentre gli americani vorrebbero almeno il doppio.

Karl Theodor zu Guttenberg, ministro dell’economia del governo di Angela Merkel, fa sapere che eventuali offerte per Opel devono essere presentate entro il termine del 20 maggio.

Evidentemente si riferisce a Fiat, ma anche alla casa austro-canadese Magna, in trattativa con i colossi bancari russi per ottenere l’aiuto necessario per portare a termine l’operazione.

Il 20 maggio è anche il termine fissato da Arthur Gonzales, giudice che si occupa del dossier Chrysler in merito alle procedure del Chapter 11, per la presentazione di ulteriori offerte da parte di altre case automobilistiche per il salvataggio della compagnia di Detroit.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.29) 21 maggio 2009 10:44

    Sveglia ragazzi! Tornate dal paese delle meraviglie alla realtà.
    Quei piani esistono solo nella testa dei giornalisti tedeschi, che li hanno inventati solo per bloccare le trattative in corso!
    Tornate a lavorare e non a bofonchiare!

    L’unico messaggio che vedo di supporto è la carta fiat intestata! Ragazzi, ma dove vivete!
    Mi fanno schifo queste ideologie...

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