• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > Fabrizio De André e l’arte della comunicazione musicale

Fabrizio De André e l’arte della comunicazione musicale

"Tourbook" è una pubblicazione concepita e curata da Elena Valdini, che dal 2004 si occupa dei progetti editoriali della Fondazione Fabrizio De André (www.chiarelettere.it, 2009).

Fabrizio Cristiano De André è nato a Genova nel 1940 ed è morto a Milano nel 1999. Era un cantautore moderno e timido, un poeta della musica e della giovinezza. In realtà era anche un uomo che aveva paura del palco e così spesso capitava che ogni scusa era buona per evitare di esibirsi… Era un uomo che non smetteva mai di esprimere riflessioni poetiche come questa: “per tutti il dolore degli altri è dolore a metà”. Di se stesso ha detto: “pensavo è bello che dove finiscono le mie dita debba in qualche modo incominciare la chitarra” (Amico fragile).

Il libro raccoglie numerose testimonianze, tra cui quella dell’amico Antonio Ricci:

“Io lo conoscevo perché era Fabrizio De André e lui mi conosceva perché ero l’uomo misterioso che in posti impensabili eseguiva le sue canzoni… Fabrizio incanalava tutte le nostre speranze, l’antiretorica, la voglia di un amore libero, la vicinanza agli ultimi… sino ad allora le canzoni erano cuore-amore, Fabrizio fu la rivoluzione… nel palcoscenico c’è una comunicazione da fare per cui, se devi esibirti, un po’ ti devi travestire; e devi accettarlo perché tu sei anche quello lì. È una protezione ma, allo stesso tempo, è una protezione che ti toglie la forza di salire sul palco… questo è uno dei motivi per cui in tanti non accettano l’esibizione, perché implica la maschera. Che poi, altro non è se non una delle tante maschere che mettiamo tutti i giorni, solo che non sempre riusciamo ad ammettere di indossare la maschera… il fatto che l’artista non possa essere anarchico sul palco non gli impedisce di essere politicamente scorretto” (p. 237-244).

Comunque Tourbook è un’opera esuberante e innovativa che trasuda creatività da tutti i pori. Si raccontano i tour musicali del grande musicista per svelare l’anima del grande artista, si mostrano foto e manoscritti per documentare la vita e le relazioni di un uomo del suo tempo in anticipo sui tempi. Ma non posso, non voglio e non devo aggiungere altro. Bisogna leggerlo, guardarlo e percepirlo con molta calma, perché la musica è come la religione: si rispecchia diversamente a seconda delle profondità e delle dimensioni dell’anima di ognuno di noi.

Per ulteriori informazioni su uno dei maggiori artisti della comunicazione musicale c’è il sito della Fondazione: www.fondazionedeandre.it. Così potete valutare meglio l’opportunità di un bel regalo di S. Valentino…

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares