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Economia, settimana di calma piatta

Calma piatta a Piazza Affari che in 2 settimane è riuscita a recuperare un po’ del terreno perso dall’inizio dell’anno.

Purtroppo questa calma non può durare...
Le dichiarazioni di Zhou Xiaochuan, governatore della Peoples Bank of China, sulla necessità di avere una valuta di riferimento diversa dal dollaro
statunitense rappresentano un’altra variabile a questa crisi.

Nei primi di aprile i G20 discuteranno delle misure da adottare per lenire i danni provocati dallo tsunami economico che funesta le economie di tutto il mondo.
Difficilmente il punto di vista cinese prevarra ed in questo caso gli scenari che si aprono per il futuro sono tutt’altro che rosei.

Questa situazione era già stata prevista da almeno 2 anni, ma i media ufficiali si sono ben guardati da accennare qualcosa a riguardo.

Quelli che vengono definiti titoli tossici sono stati valutati AAA (livello minimo di rischio) dalle grandi agenzie di rating,che continuano a dare giudizi su tutto quello che riguarda l’economia. Sembra incredibile ma dopo questo errore la credibilità di queste agenzie è sempre alta.

Assistiamo a maldestri tentativi di temporeggiare e di convincere la gente che va tutto bene e che la crisi si risolverà in fretta.

Purtroppo l’enormità di questo problema non avrà una soluzione rapida e nemmeno indolore.

Manifestazioni antigovernative in molti paesi dell’est, scioperi e poco altro per adesso.

Ma quando i vari stati esauriranno i soldi per gli ammortizzatori sociali?
Alcuni scenari verosimili sono stati descritti dal LEAP/Europe2020 che vede, nella migliore delle ipotesi, una fine di questa situazione agli inizi del 2012.
Lo scenario peggiore prevede dissesti politici e sociali in tutto il mondo ed un protrarsi della crisi fino al 2015 (testo completo qui).



Per ora non si può delineare nulla con precisione ma la situazione impone di agire con criterio nelle scelte che faremo.

Un inizio sarebbe il non dare retta a quanto ci riferiscono i giornali o a quello che esce dalla bocca dei nostri politici.

Nella migliore delle ipotesi sono mezze verità oppure interpretazioni di parte dei dati. Come nel caso dei dati della disoccupazione in Italia che sono, secondo Berlusconi, minori che negli altri paesi dell’area euro.
Solo il 6.7% di disoccupazione.

Peccato che il premier si sia scordato di accennare che nella percentuale non rientrano quel 5% di senza lavoro che non è iscritta al collocamento o che, per altre ragioni, non rientra nel calcolo statistico dell’ISTAT.

Altra cosa utile è consultare la rete, frequentando quei siti che danno informazioni corrette e non di parte.

Li si troveranno molte notizie utili e veritiere su questa crisi e su cosa ci riserverà il futuro.

Altra cosa importante...
Usare il nostro sapere e la nostra intelligenza e non limitarci ad aspettare che qualcuno risolva i problemi per noi.
E rimanere uniti.

Nei mesi che verranno bisognerà essere solidali con quelle persone che manifesteranno e cercheranno di fare sentire la propria voce contro provvedimenti ingiusti del nostro governo o di confindustria.

L’unica cosa che impedirà allo Stato di scatenare esercito e polizia contro i manifestanti sarà il numero stesso delle persone che manifesterà o darà il proprio appoggio a quanti si "permetteranno" di criticare l’operato del governo.
Per ora aspettiamo e speriamo che ad aprile la conferenza dei G20 serva a qualcosa.

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