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Donne d’Egitto. Imam toglie velo, Imam toglie imene

Le ha tolto il velo e ha scoperto il suo volto in pubblico. Lei una liceale egiziana, lui un signore ottantenne. Il gesto farebbe comunque rumore, ma diventa clamoroso se si pensa che a compierlo è il più importante Imam dell’Islam sunnita: Mohammed Said Tantawi, grande capo dell’università egiziana Al Azhar.

L’episodio è riportato dal quotidiano egiziano Al-Masri Al-Yom che riferisce che Mohammed Said Tantawi, durante una visita dedicata all’influenza H1N1 al liceo femminile gestito dall’università a Nasr City (vicino al Cairo), è rimasto "colpito dalla presenza in classe di una studentessa che portava il “niqab" (il velo totale che lascia scoperti solo gli occhi). L’imam - "visibilmente adirato", secondo alcuni testimoni - ha chiesto e ottenuto che l’allieva del secondo anno togliesse subito il velo. Al no della ragazza, Tantawi ha spiegato che "il niqab è un’usanza tribale che non ha niente a che vedere con l’islam", "e io - ha aggiunto rivolto alla studentessa - mi intendo di religione molto di più di te e dei tuoi genitori". 

L’Imam ha anche annunciato la decisione di bandire ufficialmente dall’ateneo il velo integrale. La decisione ha scatenato un’infuocata discussione all’interno del mondo musulmano anche perché l’ateneo di Al Azhar rappresenta la massima autorità religiosa dell’Islam sunnita nel mondo. Ma ciò che è fatto è fatto e la cosa avrà grandi ripercussioni nel solo nel mondo islamico, ma in tutti quei paesi in cui vivono i musulmani fondamentalisti. Infatti, il niqab è spesso espressione del salafismo, corrente integralista molto praticata in Arabia Saudita.

Ma se c’è chi toglie il velo c’è anche chi toglie l’imene…. fortunatamente solo quello artificiale. Si tratta di un altro religioso egiziano, Abdul Mouti Bayoumi che ha addirittura chiesto la pena di morte per chi decide di importare o usare il “sex toy” perché utilizzare questo prodotto equivale a diffondere “il vizio”. 



Ma cos’è questo strano “giocattolo del sesso”? Si tratta sostanzialmente di un kit per simulare la verginità, ovvero come ti faccio fesso il pupo… che crede ancora nel sacro imene. Lo hanno inventato per pochi soldi i soliti diabolici cinesi ed è distribuito da un emporio online. L’"imene artificiale per la verginità" costa circa 15 dollari e, inserito nella vagina, se urtato, rilascia un liquido rossastro che assomiglia alla perdita di sangue provocata dalla rottura dell’imene nella deflorazione.

Naturalmente sta spopolando in tutto il Medioriente perché permette alle donne di apparire vergini alla prima notte di nozze. Non solo, dato il basso costo rappresenta un’alternativa semplice, poco costosa e poco dolorosa alla chirurgia per la riparazione dell’imene, che in Egitto è fuorilegge ma viene ampiamente praticata. Già diversi parlamentari egiziani hanno chiesto il divieto all’importazione, ma a questo punto non si sa se per combattere “l’immoralità diffusa delle donne” o per difendere i proventi dei chirurghi estetici.

Quante cose circolano sotto il velo, ma grazie a Internet le donne possono decidere un po’ di se stesse, con l’inganno è vero, ma chi inganna chi?

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