• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Economia > Classe media in pericolo d’estinzione

Classe media in pericolo d’estinzione

 

L’inizio dell’età contemporanea è stato caratterizzato da un profondo tumulto socio-economico guidato dalla nascente classe media, composta da operai super specializzati, artigiani, impiegati di un certo livello, funzionari dello Stato, piccoli proprietari terrieri intraprendenti, medici, magistrati, commercianti, insegnanti e professionisti. La classe media ha dato l’impulso fondamentale al processo di democratizzazione, emancipazione e modernizzazione dell’intera Europa.  Inoltre c’è stata per quasi un secolo un’incredibile mobilità sociale e la possibilità per chiunque di migliorare le proprie condizioni di vita.

La classe media è stata per lungo tempo il pungolo dell’umanità (almeno nel mondo occidentale) e con le sue ambizioni, sogni e aspettative ha contribuito nettamente al miglioramento delle condizioni economiche e sociali. D’altro canto la classe media era riuscita ad ottenere un certo status ed a differenziarsi dalle classi subalterne, gli elementi distintivi sono stati fino a pochi anni addietro una certa propensione alla cultura e interesse per l’arte ma anche elementi materiali come la proprietà di una villetta, di automobili di segmento medio alto, la possibilità di fare due vacanze all’anno, una in montagna d’inverno ed un’altra al mare d’estate, la frequentazione di cinema, buoni ristoranti e teatro e l’assoluto dictat di avere dei figli laureati.

Chiaramente la classe media aveva anche dei valori distintivi, come l’integrità sociale, il senso di appartenenza ad un gruppo, la famiglia e il buon gusto di non eccedere nell’apparenza e nell’ostentazione, ovvero la capacità di distinguersi con garbo.

Tutto questo si è dissolto negli ultimissimi anni, la classe media ha inizialmente creduto di potersi elevare ancora, in modo da emulare lo stile di vita delle classi più elevate anche ricorrendo a mutui e prestiti spesso troppo elevati. Questa illusione, conseguenza del nuovo culto dell’immagine e del lusso a discapito del vecchio e saggio pragmatismo borghese, ha portato la classe media ad una perdita d’identità ed a un dissesto tale dall’averla quasi estinta.

Oggi ci troviamo a vivere in una società più vicina a quella moderna piuttosto che a quella contemporanea poiché siamo tornati ad una suddivisione in due sole classi, i pochi super ricchi e la massa. C’è stato un appiattimento in basso delle retribuzioni tale dall’aver annullato al classe media. E questo è il segno dell’indifferenziazione degli individui e del non riconoscimento del valore umano. Gli stipendi del 99% dei lavoratori dipendenti, a prescindere dal titolo di studio, sono compresi tra i 700 € ed i 2000 €, a questi si contrappongono pochi amministratori delegati e dirigenti esecutivi che ricevono retribuzioni di diversi milioni di € all’anno (a volte anche al mese...) .

È ammissibile tutto ciò? È ammissibile che non si tenga più conto dei titoli conseguiti da un lavoratore nell’attribuirgli una mansione ed una retribuzione? È ammissibile che persone che abbiamo conseguito una laurea specialistica, con costi e sacrifici, abbiamo uno stipendio iniziale spesso non superiore agli 800 € ? In poche parole è ammissibile che non ci sia più una classe media e quindi la possibilità di accedervi grazie al merito?

Molto probabilmente stiamo tornado a una società di sudditi, suddivisa tra la massa informe “plebea” e lo strapotere dell’aristocrazia, senza la minima possibilità di mobilità sociale.  Cosa ci sia di democratico e meritocratico in tutto questo mi sfugge completamente. 

Commenti all'articolo

  • Di Cristiano Fantinati (---.---.---.41) 30 marzo 2009 20:40

    L’europa all’inizio degli anni 90, ha delocalizzato enormemente la produzione, all’epoca andava di moda Taiwan, Corea, ecc.. nell’aria si sparavano frasi del tipo che noi avremmo dovuto solo studiare Management, filosofia e tecniche di comando. Quando Taiwan pochi anni dopo si emancipò, smise di fornire semplicemente manodopera a basso costo e cominciò a utilizzare il suo know out.
    La stagnazione dell’economia dei paesi cosiddetti "maturi" deriva dal problema della delocalizzazione di quegli anni.

    Se consideriamo che la popolazione di Taiwan conta circa 23 milioni di abitanti, cosa succederà quando cina e india si emanciperanno? si parla di 3-4 miliardi di persone. 

    La nostra classe media dovrà giocoforza allinearsi con le aspettative del popolo del resto del mondo.
    La parola che mi viene sempre in mente per la nostra classe media è: "decadenza"

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares