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Cile: eletto Pinera (destra) che annuncia un governo di unità nazionale

Il Cile è cambiato: la scelta degli elettori dimostra che ormai non ci sono più remore a votare a destra. La democrazia cilena ormai è matura” ha affermato il presidente neo- eletto.

Nella nottata, subito dopo aver avuto la certezza della vittoria, il neo- Presidente della Repubblica cilena Sebastian Pinera che succede a Michelle Bachelet, ancora oggi molto amata dalle parti di Santiago del Cile, ha preannunciato che cercherà di formare - il Cile come gran parte delle nazioni sudamericane è una repubblica presidenziale - un governo di unità nazionale giacché “bisogna far cadere i muri che ancora dividono i miei connazionali”. Per la prima volta dalla fine della dittatura di Augusto Pinochet, infatti, ieri gli elettori del paese andino hanno mandato al Palazzo della Moneda un uomo di destra, soprannominato per la sua grande ricchezza “il Berlusconi del Sudamerica”.
 
Pineda ha riportato quasi il 52% dei voti validi mentre il suo contendente, il democristiano Eduardo Frei, si è fermato al 48%. Preferendo il conservatore Pineda, nonostante gli attacchi propagandistici a lui riservati dal rivale negli ultimi giorni antecedenti il ballottaggio secondo i quali l’attuale Presidente della Repubblica una volta entrato nelle funzioni avrebbe spalancato le porte della Moneda ai vecchi arnesi del regime totalitario di Pinochet, i cileni hanno anche chiaramente detto di voler chiudere con la famiglia Frei, una delle vecchie casate democristiane che in Cile detiene il potere da sempre. Se infatti la vecchia maggioranza di governo avesse deciso di ricandidare la socialista Michelle Bachelet molto probabilmente oggi non saremmo a parlare del primo presidente cileno di destra a vent’anni dalla fine della dittatura.
 
I democristiani però, contro ogni evidenza, hanno preteso dagli alleati di maggioranza social-democratici l’alternanza alla Moneda e così è stato candidato Frei che si è avviato verso una quasi scontata sconfitta. Conoscendo, dunque, gli animi della gente del suo paese oggi il neo-Presidente ha annunciato di voler lavorare per un governo di unità nazionale che completi l’opera di sdoganamento della nuova destra cilena dopo il successo di ieri. “Il Cile è cambiato: la scelta degli elettori dimostra che ormai non ci sono più remore a votare a destra. La democrazia cilena ormai è matura per l’alternativa tra un polo conservatore ed un polo di centro- sinistra come avviene nelle più avanzate democrazie di stampo occidentale” ha affermato il presidente neo-eletto. In attesa di conoscere il nome dei componenti del nuovo governo i cileni, che ieri hanno dimostrato di essersi liberati delle paure del passato, si dimostrano fiduciosi e sicuri che la loro scelta avvii un processo di rinnovamento della classe politica di una nazione ove le uniche novità sono rappresentate proprio da Pineda nel campo dei conservatori e dalla socialdemocratica Michelle Bachelet, il Presidente uscente, cui però dalle vecchie camarille è stata preclusa la strada verso la riconferma. Facendo proprio leva sulla genuinità di queste convinzioni stamattina molti esponenti della cultura cilena, fino a ieri dichiaratamente di sinistra, hanno aperto un’importante linea di credito a favore del nuovo presidente.

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