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Chrysler, arriva il piano targato Marchionne

Ventuno modelli e tre piattaforme condivise con Fiat entro il 2014. Per la prima volta l’ad del Lingotto illustra il progetto per rilanciare il colosso dell’auto Usa in una convention a Detroit all’insegna dell’ottimismo

Ventuno modelli entro il 2014 e sette piattaforme (attualmente sono undici), di cui tre condivise con Fiat. Sono i punti centrali del piano industriale di Fiat-Chrysler illustrati ad Auburn Hills, Detroit, durante la convention che si è svolta il 4 novembre nel quartier generale della casa americana. È il battesimo dall’altra parte dell’oceano per l’ad del Lingotto, Sergio Marchionne, che con i fari dell’intera economia mondiale puntati addosso per la prima volta mette nero su bianco il suo progetto di rilancio.

Al “Chrysler day” hanno partecipato circa 450 persone, tra analisti finanziari e dell’industria dell’auto, rappresentanti dei sindacati, amministratori pubblici e giornalisti, ma è possibile seguire i lavori anche in diretta web sul sito ufficiale della Chrysler. La conferenza è stata anche movimentata da una protesta ad alta quota: due piccoli aerei hanno infatti sorvolato Auburn Hills con uno striscione sul quale si legge “Fiat/Chrysler bailout bandit”, cioè “Fiat/Chrysler salvataggio pirata”. Un altro invita a non acquistare auto Chrysler.


“GRANDE GIORNATA PER CHRYSLER”. Sono passati appena cinque mesi dalla chiusura del procedimento per bancarotta, ma la fiducia del board americano di tornare a essere un marchio competitivo è “considerevolmente più forte”. A dirlo è il nuovo presidente di Chrysler, Robert Kidder, che dal palco ha definito Marchionne come “l’uomo capace con il suo team di reinventare il marchio e farlo riemergere più forte di prima”. “È una grandissima giornata per Chrysler e per la sua squadra, che sta lavorando con passione”, ha detto l’ad del Lingotto, aggiungendo che il colosso di Detroit ha registrato il pareggio operativo e che da giugno ha aumentato la propria liquidità di 1,7 miliardi di dollari, raggiungendo i 5,7 miliardi di liquidità a fine settembre.

SUV MOTORIZZATI FIAT. Tra il 2012 e il 2013 saranno lanciati tre nuovi modelli Dodge. Nei piani di Fiat-Chrysler c’è anche la produzione di un pick-up di media portata. Ma il nucleo della fusione tra i due produttori di auto sarà l’introduzione dei nuovi motori Fiat già a partire dal prossimo anno: “La priorità adesso è mettere in comune con Fiat piattaforme, sistemi e componenti - ha aggiunto Kidder -. Da parte nostra continueranno gli sforzi per ridurre la capacità produttiva e i costi amministrativi e dei materiali, l’azienda vuole rimborsare il prestito del Usa il prima possibile”.

LA 500 SBARCA IN USA. Secondo indiscrezioni degli ultimi giorni, sarà il marchio Jeep l’unico a restare “globale”. Al centro dell’affare dovrebbero dunque rimanere suv e fuoristrada equipaggiati con i motori a basso impatto ecologico progettati a Torino. Nel piano c’è spazio anche per il futuro americano della ‘500’, anche se rimangono dubbi sulla possibilità che la piccola di casa Fiat possa sfondare oltreoceano. L’intesa dovrebbe segnare anche il ritorno sul mercato statunitense del marchio Alfa Romeo.

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